Don Barone in aula racconta: ‘Così ho salvato Sara Tommasi dall’Inferno’

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Di nuovo in aula don Michele Barone per testimoniare nel processo che vede vittima di presunti abusi sessuali la show girl Sara Tommasi.Arriva in aula senza tunica ma in maniche di camicia celeste. È in abiti civili quindi, accompagnato da due agenti della polizia penitenziaria.

Il sacerdote, che sognò la starlette “avvolta dalle fiamme” mentre “chiedeva aiuto perché non voleva andare all’inferno” durante il processo, prima del cambio del collegio, Barone era stato chiamato a testimoniare dal pm Elena Guarino e aveva raccontato del suo sogno, della telefonata alla ragazza, del loro primo incontro, di quel viaggio a Medjougorie con Sara e una sua amica polacca.Proprio per le sue vicissitudini giudiziarie, l’avvocato Nicola Naponiello, difensore del manager Vincenzo Di Federico, uno degli imputati, non ha dato il proprio consenso all’acquisizione dei verbali relativi alla sua precedente testimonianza e lo ha rivoluto di nuovo in aula per sentirlo.

Dopo qualche domanda da parte della difesa, come riporta Il Mattino, il presidente del collegio Ferrara ha però riletto quel verbale dal quale viene fuori -ancora una volta – l’immagine di una Tommasi “assente e malata” che, come ha ribadito Barone, suo confessore, prendeva tante medicine e alla quale, secondo quanto riferisce il suo confessore, veniva data “cocaina e una bevanda che la stordiva da De Vincenzo”. 
Nel corso dell’udienza è stato sentito anche l’autista di De Vincenzo, tale Agrappino, il quale ha invece dato una versione ben diversa dello stato di salute della Tommasi: ben cosciente di ciò che faceva. 
La prossima udienza è stata fissata per novembre.Teste in aula Filippo Roma delle Iene, che in passato si è occupato della Tommasi e di Barone.



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