Violentava le pazienti, preso a Milano lo psichiatra di Roccapiemonte: era latitante da 7 anni

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Roccapiemonte. Costringeva giovani pazienti a subire atti sessuali nel corso di sedute psichiatriche  e dopo una condanna a 12 anni di reclusione si diede alla latitanza, una fuga durata sette anni, fino a qualche giorno fa quando i carabinieri lo hanno rintracciato in un appartamento di Milano, nei pressi di Piazzale Loreto. Il caso del dottore Gaetano Polichetti fu eclatante e dopo un processo durato molti anni nel 2011 fu condannato in primo grado a 12 anni di reclusione dai giudici del Tribunale di Nocera Inferiore, pena poi confermata in Appello. In Cassazione poi la pena è stata ridotta a sei anni di reclusione per la prescrizione dei reati relativi ad uno degli episodi contestati. Sette anni dopo è finita la latitanza del 74enne medico psichiatrico, originario di Roccapiemonte, e condannato per violenza sessuale aggravata dall’abuso della condizione di inferiorità psichica ai danni di almeno due sue pazienti. Utilizzava, infatti, la terapia e forme di ipnosi per costringerle a subire rapporti sessuali e a sottoporsi a pratiche degradanti per “permettere la discesa dello Spirito Santo”. Gli abusi sono stati commessi nel biennio 1999-2000. Le vittime sono due trentenni che si erano rivolte al medico per cercare di venir fuori da una depressione causata da gravi lutti familiari. I rapporti venivano consumati sia nello studio medico, sia in luoghi dove Polichetti accompagnava le donne a ‘liberarsi’ dalla patologia. Il professionista era ricercato dal 2011, dopo la conferma in Cassazione della sentenza che lo condannava a sei anni di reclusione. Ai carabinieri del nucleo investigativo di Salerno è bastato pedinare alcuni familiari del ricercato i quali, da Roccapiemonte, nell’agro sarnese-nocerino, stavano raggiungendo il parente nel capoluogo lombardo. La procura di Nocera Inferiore, che dall’inizio di quest’anno ha dato una forte spinta alle ricerche dell’uomo anche all’estero, ha fatto emergere l’esistenza di una complessa rete familiare che si sarebbe mobilitata per proteggere la fuga dello psichiatra. Quest’ultimo, insieme alla moglie per sfuggire ai controlli, utilizzava un gran numero di false identità con documenti, tesserini professionali e patenti di guida contraffatte. Quando i militari dell’Arma hanno fatto irruzione nella casa nel centro di Milano, Polichetti è rimasto “sorpreso”. Lì, i coniugi sono stati ritrovati in possesso di 8 carte d’identità rilasciate dal Comune di Poggiomarino, di un passaporto cartaceo e di 7 passaporti digitali rilasciati dalla Questura di Napoli, di 4 patenti di guida, di 3 tessere sanitarie e di 4 tessere dell’Ordine dei Medici di Salerno. Lo psichiatra è ora rinchiuso nella casa circondariale di Milano San Vittore. (ro. fe.)



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