Arrestato nel tardo pomeriggio di giovedì 23 ottobre, sorpreso con 17 panetti di hashish per un peso complessivo di circa un chilo e settecento grammi e con venticinquemila euro in contanti, Juri De Florio è tornato libero poche ore dopo. La decisione è arrivata nella mattinata di oggi, al termine dell’udienza di convalida svoltasi nel carcere di Benevento. Nonostante la richiesta del pubblico ministero di confermare la misura cautelare in carcere, il giudice per le indagini preliminari ha accolto le argomentazioni del difensore, l’avvocato Gerardo Giorgione, disponendo la scarcerazione dell’indagato e applicando soltanto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria due volte a settimana.
La vicenda, che ha subito acceso il dibattito in città, ruota attorno alla quantità di sostanza sequestrata e al denaro trovato insieme a De Florio, elementi che per l’accusa indicherebbero un’attività di cessione di stupefacenti.Potrebbe interessarti
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La decisione del gip, se da un lato ha riportato l’indagato in libertà, dall’altro mette nuovamente al centro il tema dell’equilibrio tra la tutela della presunzione di innocenza e la necessità di misure cautelari più incisive in presenza di reati legati al traffico di droga. Un equilibrio sottile che, come in molti altri casi recenti, continua a dividere opinione pubblica e operatori del diritto.







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