Un gruppo di famiglie di Pozzuoli, in provincia di Napoli, si trova a fronteggiare una vicenda giudiziaria che ha dell’assurdo e che minaccia di distruggere anni di sacrifici e investimenti. Questi cittadini, che hanno acquistato regolarmente le loro abitazioni, oggi rischiano di perdere tutto a causa di una serie di errori amministrativi e gravi negligenze da parte delle istituzioni.
Le abitazioni in questione non sono mai state abusive, non hanno subito danni dal bradisismo e non sono soggette a vincoli o problematiche urbanistiche. Le tasse sono state regolarmente pagate per oltre trent’anni. Nonostante ciò, queste famiglie si trovano accusate di irregolarità mai commesse. Gli acquisti sono stati fatti in piena regola, con l’approvazione di notai, banche e del Comune, che non hanno mai segnalato alcun problema. Eppure, ora si ritrovano a dover combattere per mantenere la propria casa.
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“Abbiamo acquistato le nostre case onestamente! Perché dobbiamo pagare per colpe non nostre?” è la domanda che queste famiglie si pongono, denunciando il tradimento subito da parte del sistema, che ha garantito la regolarità degli atti per anni, fino a quando non è emersa una situazione kafkiana che minaccia di rovinare il loro futuro.
“Non abbiamo costruito abusi, abbiamo acquistato legalmente”
La battaglia di queste famiglie non è solo una questione personale, ma un caso emblematico che mette in discussione i diritti fondamentali dei cittadini italiani ed europei. Con mutui bancari, sanatorie comunali e investimenti personali, queste famiglie avevano cercato di costruire un futuro solido, contribuendo anche al miglioramento e alla rivalutazione del quartiere in cui vivono. Ora, a causa di irregolarità che non hanno mai commesso, tutto questo potrebbe essere cancellato.
Questo caso solleva gravi interrogativi sul principio di certezza del diritto. “Non ci arrenderemo”, dichiarano le famiglie coinvolte. “Questa è una follia che deve essere fermata. Non meritiamo tutto questo. Lo Stato e la legge dovrebbero proteggerci, non distruggerci.” Le famiglie chiedono un intervento immediato delle istituzioni e l’attenzione dell’opinione pubblica.
Le famiglie chiedono di essere trattate con giustizia. Hanno agito onestamente, come confermato dalle istituzioni stesse al momento dell’acquisto, e non possono accettare di essere private delle loro case a causa di errori che non dipendono da loro. È una battaglia per il diritto a vivere in pace, per il rispetto delle leggi e per la protezione del loro futuro.
Le famiglie chiedono ora che la giustizia prevalga e che venga messa fine a una situazione che sta causando ingiustizia e sofferenza. La loro voce si fa sentire con forza, chiedendo che le istituzioni rispondano a questa emergenza. Perché, come dicono loro stessi: “Non siamo abusivi, non siamo colpevoli. Abbiamo agito onestamente, e non possiamo accettare di essere privati delle nostre case.”
Articolo pubblicato il giorno 29 Novembre 2024 - 17:35