A Pagani, in un'officina clandestina nascosta tra le mura di un capannone industriale, i poliziotti hanno scoperto una vera e propria fabbrica del crimine. Attrezzi da lavoro sparsi, vernici sgocciolate e pezzi di auto scombinati componevano un quadro inquietante.
I meccanici, colti in flagrante, erano intenti a sostituire telai e targhe di furgoni rubati, cancellandone ogni traccia e ribattezzandoli con nuove identità. Ogni veicolo, una volta uscito da quella officina, sarebbe diventato un enigma impossibile da risolvere, un fantasma pronto a svanire nel nulla.
A Sarno, in un garage nascosto tra le viuzze del centro storico, i carabinieri hanno sorpreso due uomini intenti a smontare metodicamente due auto rubate pochi giorni prima a Vietri sul Mare e Pontecagnano.Potrebbe interessarti
Un'indagine certosina, coordinata dalla Procura di Nocera Inferiore, ha permesso di ricostruire le modalità operative delle due organizzazioni criminali, collegate tra loro da un unico obiettivo: il lucroso business del riciclaggio di auto rubate. Le indagini, durate mesi, hanno portato al sequestro di numerosi veicoli, tra cui auto di lusso, furgoni e utilitarie, tutti destinati a una nuova vita, lontani dalle loro origini.
Quattro arresti hanno messo fine all'attività criminale, ma l'ombra del riciclaggio continua a incombe sul territorio. Le forze dell'ordine restano vigili, pronte a sferrare nuovi colpi contro un fenomeno che continua a mietere vittime tra gli automobilisti.







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