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Spaccio in outsourcing: la Cisternina diventa piazza di mercato per pusher esterni

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Il rione Cisternina a Castello di Cisterna, un tempo quartiere residenziale, è ormai tristemente noto come uno dei principali centri dello spaccio di stupefacenti nell’area.

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La pressione costante delle forze dell’ordine, impegnate in continue operazioni di contrasto, starebbe spingendo le organizzazioni criminali locali a ricorrere ad una nuova strategia: l’outsourcing del narcotraffico.

Sempre più spesso, infatti, i pusher arrestati nelle strade della Cisternina non sono più residenti nel quartiere, né tantomeno nel comune di Castello di Cisterna. Si tratta di individui provenienti da comuni limitrofi, veri e propri “lavoratori a chiamata” che vengono inviati nel quartiere per smerciare droga e poi rapidamente rimpiazzati.

Questa nuova dinamica sta trasformando la Cisternina in una sorta di piazza di mercato per lo spaccio, dove le organizzazioni criminali possono reclutare facilmente nuovi pusher, evitando così di esporre i propri affiliati diretti al rischio di essere arrestati.

Le recenti operazioni che hanno portato all’arresto di Oreste Merola, 21enne di Acerra, e Marco Ciriaco, 38enne di Mugnano del Cardinale, ne sono la conferma. Entrambi trovati in possesso di diverse dosi di stupefacenti e denaro contante, sono stati arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio.

Questi casi evidenziano come il fenomeno dell’outsourcing stia profondamente modificando il volto della criminalità nel quartiere, rendendo sempre più difficile per le forze dell’ordine risalire ai responsabili delle organizzazioni criminali.


Articolo pubblicato il giorno 21 Agosto 2024 - 15:06 /  Cronache della Campania


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