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Agguato mancato dietro il ferimento della innocente donna a Fuorigrotta

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Un casco lasciato sul luogo della sparatoria alle giostrine di Fuorigrotta potrebbe portare a svelare l’identità di chi fatto fuoco ferendo una donna di 50 anni che era intenta a giocare con la figlioletta.

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Il pomeriggio di follia e di paura a Piazza Italia è la fase finale di un mancato agguato di camorra e di una mancata tragedia con il killer scappato con i suoi complici lasciando per terra il casco.

All’interno c’è il suo Dna e quindi la sua identificazione potrebbe essere rapida. Nel frattempo gli agenti del commissariato di polizia San Paolo che stanno conducendo le indagini, sotto il coordinamento della Procura di Napoli, hanno già preso visione di tutte le immagini delle telecamere pubbliche e private presenti nella zona.

La donna ferita alla coscia sinistra è stata portata al vicino ospedale di via Terracina: non è in pericolo di vita anche se ha perso molto sangue. Al momento del raid di piazza Italia c’erano anche dei bambini nei paraggi intenti a giocare sulle giostrine. I primi soccorsi sono stati prestati alla donna con una cintura usata come laccio emostatico.

“I ragazzi – ha dichiarato il deputato dell’Alleanza Verdi Sinistra Francesco Emilio Borrelli – non vanno più nelle aree gioco per divertirsi ma per sparare. Dei luoghi che dovrebbero essere super sicuri sono diventati troppo spesso infrequentabili. Lo denunciamo da tempo ma purtroppo sembra che il problema sicurezza sia passato in terzo piano. Solo in una società malata possono avvenire cose simili”.

Borrelli: “Dei luoghi che dovrebbero essere super sicuri sono diventati troppo spesso infrequentabili”

Ma gli investigatori sono concentrati in questo momento nella ricercar del killer e del mancato bersaglio. La zona dove è avvenuto la sparatoria è sotto il controllo del clan Troncone decimato dagli arresti del boss e del figlio.

I clan del rione Traiano da tempo stanno cercando di mettere le mani su tutti gli affari illeciti di Fuorigrotta e l’agguato di piazza Italia doveva rappresentare l’ennesimo capitolo scritto col sangue. Ma questa volta poteva essere sangue innocente.

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