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Salerno, ecco chi sono i maghi delle truffe pishing

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Cinque persone sono finite nei guai per una serie di truffe online messe in atto tramite una falsa email, utilizzando la tecnica del phishing.

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Secondo le accuse, si sarebbero spacciati per funzionari dell’ufficio anti-frode di Poste Italiane. Oltre a questi cinque, tre altri individui erano già stati indagati lo scorso anno per reati di truffa.

Gli otto indagati sono: Daniele Caserta, 36 anni di Salerno; Ferdinando Cicalese, 39 anni, sempre di Salerno; Anna D’Ambrosio, 46 anni di Salerno; Anna Faiella, 38 anni di Salerno; Vincenzo Galdoporpora, 54 anni di Salerno; Giuseppe Antonio Lepore, 33 anni di Avellino ma residente a San Cipriano Picentino, sebbene effettivamente domiciliato a Salerno; Domenico Pietragalla, 64 anni di Cancellara (Potenza); Ylenia Viviani, 30 anni, residente a Pontecagnano Faiano.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Salerno, sono scaturite dalla denuncia di una giovane vittima che aveva perso tutti i suoi risparmi a causa dell’email fraudolenta, concepita per ottenere informazioni sensibili come dettagli personali, dati finanziari o credenziali di accesso.

Gli agenti della sezione operativa della sicurezza cibernetica della Polizia postale e delle comunicazioni di Salerno hanno condotto le indagini, ricostruendo le fasi del raggiro.

Dopo la denuncia della vittima, sono state effettuate varie perquisizioni e sequestrati materiali informatici. L’analisi dettagliata di tutti i documenti ha rivelato un grave quadro indiziario a carico degli indagati.

Oltre alle informazioni fornite dalla vittima, sono state svolte indagini tecniche, intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche che hanno portato alla luce ulteriori reati, come frodi perpetrate al telefono da soggetti che si facevano passare per funzionari dell’ufficio anti-frode di Poste Italiane, utilizzando numeri di telefono fittizi ma apparentemente riconducibili all’ufficio (spoofing).

Inizialmente, i cinque erano indagati a piede libero, poiché il gip del Tribunale di Salerno aveva respinto la richiesta di misure cautelari. Tuttavia, su appello della Procura di Salerno, i giudici del Tribunale del Riesame hanno accolto le richieste nel dicembre 2023 e la Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibili i ricorsi dei cinque indagati.


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