San Giovanni a Teduccio, stesa nel regno dei Rinaldi: nel mirino una parente del boss

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Una sparatoria nella notte tra il 23 e il 24 gennaio ha riportato alla ribalta lo scontro tra i clan di camorra di San Giovanni a Teduccio, storicamente spaccata tra i Mazzarella e i Rinaldi.

I colpi di pistola sono stati esplosi contro un palazzo nel cosiddetto “rione dei profughi” in via Raffaele Testa. Nessuno è rimasto ferito, ma è evidente che gli autori della sparatoria non volevano uccidere.

Secondo gli investigatori, uno dei possibili bersagli dell’intimidazione potrebbe essere una cugina dei Rinaldi che abita nello stabile. La donna, giovane e senza precedenti penali, è estranea a vicende di clan.

L’allarme è scattato intorno alla mezzanotte. Sul posto sono intervenuti i carabinieri del Radiomobile e del nucleo operativo della compagnia Poggioreale, che stanno conducendo le indagini con la collaborazione degli esperti del reparto Investigazioni scientifiche.

In via Raffaele Testa, all’altezza del civico 4, sono stati trovati e sequestrati 10 bossoli calibro 7,65, tipico delle azioni di camorra.

    Le indagini sono ancora in corso, ma gli investigatori stanno vagliando diverse ipotesi. Tra queste, appunto, che la sparatoria sia stata un’intimidazione ai Rinaldi.

    Sullo sfondo potrebbero esserci i contrasti sempre latenti tra i due gruppi di malavita organizzata che controllano le attività illecite nel quartiere orientale di Napoli.

    Tuttavia, non è escluso che l’episodio possa essere stato provocato da una vicenda singola, senza collegamento con guerre di “sistema”.

     I pistoleri in sella a uno scooter

    Secondo la ricostruzione dei carabinieri, i responsabili della sparatoria sarebbero stati in due, in sella a uno scooter. Uno guidava e l’altro, estratta la pistola, ha fatto fuoco a ripetizione.

    Nella zona non esiste un impianto funzionante di videosorveglianza e l’unica speranza per gli investigatori di acquisire immagini utili alle indagini è legata a telecamere di privati.



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