IL FATTO

Nuove case per gli abitanti del ‘Bronx’ di Napoli, sos per il murales di Maradona

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Sarà possibile salvare il murale dedicato a Maradona dallo street artist napoletano Jorit che si trova a Taverna del Ferro, il cosiddetto ‘Bronx’ del quartiere di San Giovanni a Teduccio, periferia orientale di Napoli, dove dal 2 febbraio partirà un progetto di riqualificazione delle abitazioni in una zona ora particolarmente degradata?

Il murale è uno di quelli che omaggiano il campione argentino indimenticato a Napoli. Un altro, di un altro artista, è invece meta quotidiana di turisti da tutto il mondo nella zona dei Quartieri Spagnoli. Il maxi progetto del Comune, finanziato dal Pnrr per 106 milioni di euro, coinvolge 360 famiglie che finalmente potranno avere una collocazione dignitosa.

Si partirà con l’abbattimento di due grandi palazzoni che furono costruiti dopo il terremoto dell’80. Sulla facciata i murales di Jorit dedicati a Maradona ed a Che Guevara: inevitabile – come ha riportato Repubblica Napoli ,occupandosi della vicenda di cui riferisce oggi anche il Corriere della Sera – il loro abbattimento.

I residenti chiedono una soluzione che possa preservarli, anche perchè sono in qualche modo una meta di attrazione per visitatori in città. Sul territorio sono state molte le prese di posizione che sollecitano una salvaguardia dell’opera. Jorit è intervenuto dicendo che è positivo che le persone abbiano delle nuove abitazioni ma ha espresso l’auspicio che si possa salvare il murale. Tra meno di un mese l’apertura del cantiere, la soluzione dovrà essere rapida.

Gli abitanti hanno occupato la sede del consiglio comunale

E per questo che da stamane una cinquantina di persone appartenenti al comitato di lotta ‘ex Taverna del Ferro’, il rione di case popolari nel quartiere San Giovanni a Teduccio, sta occupando l’ufficio del consigliere comunale Sergio Colella nel palazzo del Consiglio comunale di via Verdi a Napoli.

I manifestanti chiedono che, in previsione dell’abbattimento dei palazzoni e della riqualificazione della zona, venga garantito il diritto alla casa di tutte le 360 famiglie che a partire dal 2014 ‘‘hanno richiesto ed ottenuto – si legge in una nota inviata all’ANSA – il bollettino mensile per il canone d’affitto che viene regolarmente pagato anche se nel contempo viene negata la residenza”. “Resteremo qui – dichiarano i manifestanti – fino a quando non otterremo un incontro affinchè, dopo anni di lotta ci venga garantito il diritto alla casa”.



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