“Digli a tuo padre che gli vado a rompere le corna, dove sta sta, a sto pezzo di infame, a questa carogna”.
E’ stato questo uno dei tanti messaggi di minacce ricevuti via WhatsApp,dal figlio, dell’imprenditore del quartiere Soccavo di Napoli che ha fatto arrestare, con la sua denuncia i sei usurai vittima di sei usurai.
I militari dell’arma, al termine di indagini coordinate dalla Procura di Napolicrona, hanno notificato l’arresto in carcere a Carlo Capezzuto e Giuseppe Barretta, 72 e 39 anni, i domiciliari a Nicola Siano e Giovanni Minopoli, 47 e 45 anni, e l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria a Gennaro Di Napoli e Francesco Di Donato, 54 e 51 anni (che avrebbero svolto il ruolo di intermediari).
Il gip ha anche disposto il sequestro del denaro presente sui conti correnti di Siano, Minopoli e Capezzuto. La vittima, che versava in gravi difficoltà economiche a causa della pandemia, è stata costretta a restituire, fin quando ha potuto, anche attraverso ricariche su PostePay, un totale di circa 100.000 euro per prestiti tra i 6.000 e i 71.000 euro.
E le minacce che gli venivano rivolte erano indirizzate anche al sua famiglia, evocando “gli amici siciliani” (una amicizia maturata, sosteneva uno degli indagati, mentre era detenuto) e anche sostenendo l’appartenenza a un clan di Secondigliano.
“Solidarietà e vicinanza al tesserato PD del circolo di Soccavo, vittima del racket e che grazie alla sua denuncia ha fatto arrestare sei aguzzini. La denuncia rappresenta l’unico modo per riappropriarsi della propria libertà.
Denunciare e collaborare con le forze dell’ordine è fondamentale per indagare e contrastare efficacemente queste attività illegali. Ora non lasciamo solo l’imprenditore. Continuiamo a far sentire la nostra voce e vicinanza. Il Partito Democratico ribadisce con forza che è necessario mettersi dalla parte giusta della barricata: non può vincere la subcultura dell’illegalità”.
E’ quanto dichiarano in una nota il segretario metropolitano del PD, Giuseppe Annunziata, il capogruppo in consiglio comunale, Gennaro Acampora, e la segretaria del circolo PD di Soccavo, Concetta De Fleury.
Questo caso è un esempio di come l’usura possa colpire anche le persone più fragili. La denuncia è l’unica arma per contrastare questo fenomeno e per tutelare le vittime.
Durante le operazioni i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato una pistola Beretta completa di caricatore con all’interno un colpo calibro 6,35 e 9 colpi calibro 38 – tutto illegalmente detenuto – nell’abitazione dell’indagato Nicola Siano e per questo motivo l’uomo, già destinatario di misura in regime arresti domiciliari, è stato arrestato e trasferito in carcere.
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