Cronaca Caserta

Proroga degli ammortizzatori sociali e prospettive per la vertenza SoftLab

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È stato fissato per il prossimo 24 gennaio un nuovo incontro al Ministero per il Made in Italy (Mimit) per la vertenza SoftLab. Nel frattempo, andrà avanti il tavolo aziendale per ottenere una proroga di almeno sei mesi degli , in scadenza a fine anno.

Il Mimit ha chiesto di verificare tutte le soluzioni praticabili, compresa la cassa integrazione per ristrutturazione aziendale, individuando con la Regione Campania un piano per il ricollocamento di eventuali esuberi.

L'incontro di oggi a Roma, che ha visto di fronte l'azienda, la Regione Campania e le segreterie regionali e territoriali di Cgil, Cisl, Uil e Fim, Fiom e Uilm, ha confermato la delicatezza della situazione.

“Per noi – ha dichiarato Raffaele Paudice, segretario Cgil Napoli e Campania – la situazione resta delicata e preoccupante. È necessario che, oltre ai tavoli aziendali per individuare nel più breve tempo possibile una risposta in termini di ammortizzatori sociali, anche la Regione e Invitalia si attivino con il Mimit per trovare soluzioni alternative a quella che appare come l'ennesima mancata promessa di reindustrializzazione del territorio”.

“Non è pensabile – sostiene Paudice – che a fronte di un prestito di 12 milioni di euro ottenuto da Invitalia, Softlab dichiari di non avere ancora un piano di investimenti per Maddaloni e che i pochi in attività non percepiscano lo stipendio da cinque mesi. Bisogna dare al territorio risposte serie, con investimenti reali. Tutti i soggetti coinvolti – conclude Paudice – devono farsi carico della prospettiva industriale di un territorio che non può essere lasciato in balia di mercenari”.

Le proposte della Cgil

La Cgil ha presentato una proposta articolata per la risoluzione della vertenza. La proposta prevede:

una proroga di almeno sei mesi degli ammortizzatori sociali, in scadenza a fine anno;
un piano di investimenti da parte dell'azienda per il rilancio del sito di Maddaloni;
un piano per il ricollocamento dei lavoratori in esubero, con il coinvolgimento di Invitalia e delle istituzioni locali.
La Cgil chiede inoltre che l'azienda fornisca informazioni precise sulla situazione occupazionale e sulle prospettive del sito di Maddaloni.


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