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Dopo il successo de “L’albero di mandarini”, Maria Rosaria Selo ritorna con il suo nuovo romanzo

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Maria Rosaria Selo, l’autrice napoletana de “L’albero di mandarini” pubblicato nel 2021 ed edito da Rizzoli, dal 2 maggio 2022, per il medesimo editore, è ritornata sulla scena letteraria con il romanzo dal titolo: “Vincenzina ora lo sa” che, come il precedente – peraltro vincitore della XVI edizione del Premio Minerva, candidato al Premio Strega 2022 e finalista al Premio Cremano Donna 2023 – presenta caratteristiche narrative tali da innescare una significativa sintonia con il lettore, che viene condotto da subito nella reale atmosfera del racconto.

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La storia, ambientata a Bagnoli, richiama alla memoria l’annosa vicenda delle acciaierie Italsider, che gli operai partenopei chiamavano “O cantiere”. Il primo impianto siderurgico a ciclo integrale di proprietà pubblica che incrementò l’occupazione, ma che di fatto ha generato potenti danni al territorio e alle persone ed è ancora oggi in attesa di recupero e riqualificazione.

E’ il 1975 e Vincenzina, esemplare studentessa della facoltà di Lettere, figlia di Ferdinando, operaio dell’Italsider, subisce un capovolgimento della sua vita a seguito della morte del padre, vittima dei veleni dell’acciaieria, che non a caso è definita il “Gigante di fuoco”. Ferdinando, in punto di morte, strappa una promessa alla giovane figlia, le chiede: “Aiuta mamma e pure tua sorella…Fai quello che devi fare…Prometti”. Vincenzina assume così la responsabilità della famiglia e si proietta in una vita senza più sogni né spensieratezza. Prova un soffocante sentimento di rabbia, non accetta la sua nuova condizione che le impone di sacrificare gli studi a vantaggio di un lavoro che già le ha portato via il padre. Un feroce destino segna la sua famiglia e lei è chiamata a fronteggiarlo per proteggere la madre resa impotente dal profondo dolore e la sorella, ancora sedicenne e con un carattere piuttosto ribelle, che le procurerà non poche preoccupazioni.

L’iniziale avversione provata da Vincenzina viene però mitigata, e poi eliminata del tutto, grazie alla familiarità che s’instaura tra lei e le colleghe, in cui non tarda a riconoscersi. La vita ha segnato anche loro che, al pari suo, custodiscono l’amaro dolore provocato dalla rinuncia e dall’umiliazione. Il malessere di Vincenzina si trasforma così in coraggio, che non solo le consentirà di reagire efficacemente ai problemi di famiglia, ma anche di combattere – in modo fiero e quasi spregiudicato – per i diritti della sua categoria, al cospetto di una Dirigenza poco incline ad accettare le rivendicazioni da parte di una giovane donna.

Questo romanzo è una vera fonte d’ispirazione, nutre l’anima. Lascia assaporare sentimenti contrapposti e pregnanti. I conflitti vissuti dai personaggi – davvero ben costruiti per effetto di originali dettagli – s’intersecano e si compenetrano e, grazie ad una solida architettura narrativa realizzata con intelligenza e sensibilità dall’autrice, risultano funzionali a trainare il lettore tra le pieghe di una trama priva di lacune.

La Selo, infatti, denotando un approfondito studio della realtà di quei tempi, rende fedelmente la storia di un periodo che ha tracciato la complessa industrializzazione del Mezzogiorno d’ Italia e dell’ascesa, con il successivo declino, del capitalismo pubblico. Ma non si ferma qui, descrive altresì la particolare epoca in cui s’inserisce il racconto, caratterizzando le contestazioni di piazza dei movimenti femministi, i cortei ed il buio degli anni di piombo, di cui il 1975 e seguenti fanno parte.

Da ultimo, ma non per importanza, va rilevato che “Vincenzina ora lo sa” soddisfa anche l’animo romantico del lettore. Perché, tra tanta sofferenza e disillusione, le pagine del libro regalano le emozioni di un amore che si fa spazio – e decolla – con tutta la commovente tenerezza dettata dal timido approccio della protagonista. Un amore che è anche la chiave del suo definitivo riscatto.

Vincenzina, definita dall’autrice una combattente che lotta, si trasforma e guarda al futuro con coraggio, è sicuramente la protagonista di un libro che regala una lettura illuminante in cui riflettersi …per riflettere.

Qui il link della nostra recensione dell’Albero di mandarini” per la rubrica “Campania d’Autore”.

Annamaria Cafaro


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