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Riti e scaramanzie dei politici che tifano Napoli

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C'è chi cambia guinzaglio al cane se la partita incombe, e chi ricorre al sale grosso. C'è chi non cambia posizione sul divano, e chi si fa trascinare nel tifo dal figlio. Il Napoli, che voli nelle classifiche o che navighi a vista, ha potuto contare in ogni legislatura su una sua pattuglia di tifosi nei due rami del Parlamento, come ogni squadra storica italiana.

Politica e calcio, i tifosi del Napoli preparano la festa

E in questa, anche su un ministro. Tifoso, anche se non sfegatato, è certamente il titolare del dicastero della Cultura, Gennaro Sangiuliano, segnalato l'ultima volta allo stadio il giorno dopo la nomina, Roma-Napoli la partita.

Ma, dopo la vittoria sull'Atalanta, anche per i più accesi e scaramantici supporter azzurri tra Camera e Senato è l'ora di pensare in ‘tricolore'. Non ha mezzi termini Sergio Rastrelli, senatore FdI e tra i fondatori del club Parlamento 19esima legislatura, che azzarda un parallelo Esecutivo-.

“Sono tifoso da sempre, composto ma convinto – dice – e da tempo il Napoli oltre ad esprimere un gran gioco, ha finalmente acquisito la mentalità vincente, proprio come il governo di Giorgia Meloni. Una squadra che si esalta nel collettivo, è orgogliosa della propria identità e di ciò che rappresenta, ed è consapevole della propria forza e per ciò garantisce risultati anche per il futuro”.

Se Giorgia Meloni è come Luciano Spalletti, “in grado di esaltare i singoli per un gioco corale”, a Rastrelli piacerebbe giocare “nel ruolo di Meret: l'ultimo presidio a difesa di una linea di fermezza”.

Parole e promesse dei politici tifosi del Napoli per lo scudetto

Gianluca Cantalamessa, Lega, è per la costanza. “Dalla posizione delle gambe a quella del cellulare e dell'Ipad, da inizio campionato, siedo sempre nello stesso modo durante la partita – racconta – all'inizio ero riuscito a nasconderlo, ma poi i miei figli se ne sono accorti e hanno detto che esageravo”.

Sempre in casa Lega, una curiosità. Il sottosegretario all'Interno, Nicola Molteni, di Cantù, è molto tifoso dell'Inter ma innamorato di Napoli e dei napoletani, città dove, su richiesta dello stesso Matteo Salvini, è stato a lungo da commissario della Lega in Campania tra il 2019 e 2020.

Il suo consigliere per la comunicazione, Giancarlo Borriello, giornalista professionista e portavoce campano della Lega dal 2015, invece, non perde una partita del Napoli insieme alla figlia di 10 anni. Come si intendano, vista l'attuale classifica, è un miracolo della politica.

Tra i dem, la pattuglia dei ‘napoletani' può contare sul tifo di Stefano Graziano; su quello di Valeria Valente, più composta ma trascinata ora anche dal figlio, più che appassionato delle prodezze di Osimhen e compagni; su quello di Paolo Siani, tra coloro che non amano rispondere sulla questione del tricolore.

L'ex presidente della Camera ed esponente di punta del MoVimento 5 stelle a Napoli, Roberto Fico, invece, già qualche settimana fa con i conduttori di Kiss Kiss, emittente radiofonica privata, è stato esplicito: “Credo moltissimo al sogno scudetto. Penso sia l'anno buono, perché ci sono tutte le condizioni per arrivare a quel risultato”.

“Al sindaco juventino regalerò un abbonamento del Napoli per il prossimo campionato, così potrà assistere a un bel calcio e diventare un po' napoletano, dato che è lontano dalla città reale”, la butta in politica l'europarlamentare FI Fulvio Martusciello, che sta preparando una festa.

Sempre tra gli ‘azzurri' di Silvio Berlusconi, è più che azzurro il deputato Francesco Maria Rubano, che ha fondato il gruppo parlamentare Diego Armando Maradona e che, prima di ogni ogni partita, sparge sale grosso come atto scaramantico intorno a sé.


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