Omicidio a Roma: fermato il killer di Andrea Fiore, caccia ai complici

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Il killer di Andrea Fiore – il 54enne ucciso a colpi di arma da fuoco in un appartamento nella periferia romana del Quadraro – ha un nome e un volto.

Omicidio Andrea Fiore a Roma, fermato il presunto killer

Si tratta di Daniele Viti, un uomo italiano di 43 anni, con precedenti per stalking, fermato nella notte, quando era in un appartamento in compagnia di una donna, dai poliziotti della Squadra Mobile di Roma, coordinati dalla procura.

Il fermo è avvenuto a 24 ore esatte dall’Omicidio: Fiore, di professione meccanico e con diversi precedenti, tra cui lo spaccio di droga, è stato ucciso con un proiettile al torace nella notte tra sabato e domenica nell’immobile dove abitava in via dei Pisoni.



    L’uomo, prima di morire, ha chiamato il 112. Sul posto i poliziotti del Reparto Volanti e i colleghi del commissariato San Giovanni che hanno trovato la vittima riversa a terra e senza vita.

    Viti – originario di Veroli, centro in provincia di Frosinone – è accusato di ‘concorso in omicidio’ insieme ad altri soggetti non ancora identificati. In base a quanto si apprende è stato trasferito nel carcere di Regina Coeli in attesa dell’interrogatorio di convalida.

    L’omicidio di Luigi Finizio e la correlazione con quello di Fiore

    Il 13 marzo scorso ad essere ucciso a colpi di pistola in via dei Ciceri, all’incrocio con via degli Angeli, nel quadrante che dal Quadraro va a Torpignattara, è stato Luigi Finizio, un uomo italiano di 51 anni ucciso mentre si trovava a un benzinaio.

    L’uomo è morto sul colpo. Gli aggressori sono fuggiti. Sul posto anche in questo caso la polizia. Luigi Finizio era cugino di Girolamo, compagno della sorella della moglie di Angelo Senese, un boss che a sua volta è fratello di Michele, detto O’ Pazzo.

    Non solo. Finizio era anche amico di Andrea Fiore. Si ipotizza, infatti, che i due episodi siano legati: per questo, non è escluso, che ad indagare su entrambi i fatti di sangue sarà la Direzione distrettuale antimafia della Capitale.

    Movente di entrambi gli omicidi potrebbe essere la lotta tra gruppi criminali contrapposti per lo spaccio di droga.

    Violenza senza fine nella Capitale: gli episodi degli ultimi giorni

    Nei giorni scorsi sono stati tanti gli episodi di violenza. Sabato 11 marzo a Guidonia Montecelio, comune di 88mila e 642 anime a 26 chilometri dalla Capitale, ferito a coltellate un 35enne colpito alle 21 in strada.

    L’uomo è stato colpito a una spalla e, dopo aver chiesto aiuto, è stato soccorso e accompagnato prima all’ospedale di Monterotondo e poi al Sant’Andrea. Il 35enne è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Gli aggressori, un gruppo di persone, sono fuggiti via in autovettura.

    Sul posto i poliziotti del commissariato Tivoli che hanno sequestrato due coltelli trovati sul luogo dell’aggressione. Intervenuta anche la Polizia Scientifica. Indagini in corso.

    Venerdì 10 marzo, invece, Fabio Giaccio, 43 anni, originario di Napoli, ha ucciso Emanuele Costanza, proprietario e chef dell’Osteria degli Artisti, in via Germano Sommeiller, all’Esquilino.

    Poche ore prima di questo Omicidio a morire era stato il rumeno Mihai Stafan Roman, freddato da due killer in moto in via Francesco Selmi, a Casal de’ Pazzi, in quello che sembrerebbe un regolamento di conti in stile malavitoso.


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