La storia di Ochoa il nuovo portiere della Salernitana

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Contratto di sei mesi, è partito il 2 gennaio 2023, con il quale la Salernitana si è assicurata le prestazioni del portiere messicano classe 1985 Guillermo Ochoa. I granata ci hanno già stupito altre volte con acquisti da fantacalcio (ricordiamo l’arrivo della stella francese Frank Ribery nel settembre 2021), e quella di Ochoa è un’altra scelta, in parte forzata dall’infortunio di Luigi Sepe, che di certo non sarà una scommessa persa.

La Salernitana è ancora in piena lotta salvezza, e le quote dei bookmaker si stanno abbassando, anche dopo l’8-2 subito dall’Atalanta. Se volete puntare sulla permanenza in Serie A dei granata, il bonus senza deposito dei siti stranieri è una buona opportunità se non volete spendere subito soldi.

Ma chi è il portiere di cui tutti i media stanno parlando da gennaio a questa parte? Memo, come viene soprannominato fin da bambino, è una leggenda per i tifosi messicani e non solo. Con la nazionale Tricolor ha partecipato a ben cinque edizioni della Coppa del Mondo, la prima nel 2006, l’ultima in quella appena terminata, nella quale si è reso anche protagonista nel match contro la Polonia nel Gruppo C. Suo il merito per il punto conquistato alla fine della partita, grazie al rigore parato a Robert Lewandowski.



    Messico che però non è riuscito a superare la fase a gironi per un soffio. Fatale il gol subìto contro l’Arabia Saudita, che ha portato la differenza reti a meno uno rispetto alla Polonia, passata come seconda nonostante avesse gli stessi punti dei messicani. Di tutti i Mondiali in cui ha partecipato Guillermo Ochoa è stato, a livello nazionale, il più deludente. Nelle passate edizioni il Messico ha sempre raggiunto gli ottavi di finale. Nel 2006 ha sfiorato i quarti con l’1-1 contro l’Argentina alla fine dei tempi regolamentari, beffato al 98’ dal gol di Maxi Rodriguez. Allora Memo era il terzo portiere, e non disputò nessuna gara.

    Nel 2010 ancora l’Argentina ad eliminare La Verde, con un sonoro 3-1 ad opera di Higuain e Tevez, e ancora Ochoa in panchina come secondo portiere. L’edizione di Brasile 2014 vede Guillermo partire come titolare e disputare un ottimo Mondiale. Saranno i Paesi Bassi a infrangere i sogni della rappresentativa Azteca: dopo il momentaneo vantaggio di dos Santos al 48’, Sneijder prima (88’) e Huntelaar poi (90+4’) ribalteranno in pochi minuti una partita che sembrava ormai vinta. Russia 2018, ancora lui tra i pali, ancora eliminati agli ottavi, questa volta ad opera del Brasile. Il 2-0 netto mette in luce la superiorità dei verdeoro.

    Il prossimo mondiale, quello del 2026, vedrà il Messico qualificato di diritto come paese ospitante e naturalmente Ochoa, che avrà 41 anni, vuole esserci. «Voglio essere l’uomo dei sei Mondiali.» ha dichiarato in un’intervista «È il mio nuovo sogno. Potrei essere l’unico nella storia. Amo la coppa del Mondo, la amo davvero». Ed effettivamente, qualora riuscisse ad essere convocato, sarebbe l’unico calciatore nella storia dei Mondiali ad aver partecipato a sei edizioni. Finora detiene il record di cinque insieme ad altri tre connazionali: Antonio Carbajal, Rafael Márquez e Andrés Guardado; a Lothar Matthäus, campione del mondo 1990; a Cristiano Ronaldo e Lionel Messi; e a un altro portiere leggendario che, se non fosse stato per le assurde mancate qualificazioni degli ultimi anni, avrebbe già infranto qualsiasi record: Gianluigi Buffon.

    Per Ochoa non sarà affatto impossibile partecipare alla Coppa del Mondo di Canada, Messico e Stati Uniti. Già in passato abbiamo visto giocatori over 40 vestire la maglia della nazionale. Dino Zoff divenne addirittura campione del mondo all’età di 40 anni e 134 giorni, nel Mondiale di Spagna 1982. E ancora Roger Milla, attaccante del Camerun, divenne il più vecchio marcatore della competizione nel 1994, segnando un gol contro la Russia all’età di 42 anni a 39 giorni. Per non parlare del debutto più incredibile nella storia del calcio: Essam El-Hadary, portiere egiziano classe 1973, nella terza giornata del campionato del mondo 2018 è sceso in campo come titolare alla “tenera età” di 45 anni e 161 giorni.

    Se ce l’ha fatta lui, siamo sicuri che potrà farcela anche Guillermo Ochoa. E magari potrebbe decidere di superare anche l’egiziano e arrivare ai mondiali 2030…chissà. Per ora i tifosi salernitani si godono il neoacquisto, che si è già integrato alla grande e ha dimostrato, contro Milan e Torino, di sapere il fatto suo: otto parate al debutto contro i rossoneri, sette nel pareggio contro il Toro. Se continua così, il mondiale è assicurato.


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