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Caccia al serial killer delle prostitute

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Tre donne uccise a coltellate nel quartiere Prati di Roma: è caccia al serial killer.

Tre prostitute, morte in due case a poche centinaia di metri nella zona centrale della città, sede di tribunali e uffici. I corpi dilaniati dalle ferite inferte forse da una stessa mano, mentre tutte le piste restano aperte a caccia di indizi che possano portare all’identificazione di chi ha ucciso.

I primi due cadaveri, entrambi donne di origine asiatica, sono stati trovati poco prima delle 11, in via Augusto Riboty. Nell’appartamento di una palazzina che secondo le testimonianze, veniva usato come casa d’appuntamento.

A dare l’allarme il portiere dello stabile che ha trovato sul pianerottolo la prima vittima, nuda e coperta di sangue. La donna, sulla quarantina, avrebbe tentato di fuggire dall’omicida che però non le avrebbe lasciato scampo, finendola sulle scale.

Arrivati sul posto, gli agenti della polizia hanno trovato, in casa, la seconda vittima. Meno di un’ora dopo arriva il ritrovamento del terzo corpo, una donna di 65 anni e origini sudamericane.

Il cadavere era in un appartamento al piano seminterrato, in Via Durazzo, a meno di un chilometro dal primo stabile segnalato: la vittima è morta per le profonde ferite al torace inferte con un coltello che non si esclude sia lo stesso che ha ucciso le altre due donne. “Tutti sapevano che qui c’era una casa di appuntamenti -hanno raccontato ai giornalisti le personevche abitano nel palazzo – Vedevo la gente arrivare alle 2, alle 3 di notte. Chiamavano e gli aprivano il portone”.

Gli inquirenti di polizia e squadra mobile, coordinati dalla procura di Roma, cercano tracce che possano portare al responsabile, o i responsabili, dei tre delitti. Si analizzano le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e i tabulati telefonici dei cellulari delle vittime, per arrivare ai loro clienti, agli appuntamenti e gli ultimi contatti.


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