Rione Amicizia, cacciati via da casa dal clan per ripicca

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La camorra detta legge su ogni cosa e nei rioni di edilizia popolare gestiste le occupazioni degli alloggi. Anche con alla forza e la prepotenza e non ammette repliche neanche tramite social network.

A Napoli, nel rione ‘Amicizia’, una famiglia è stata cacciata di casa a pedate dalla propria abitazione da persone vicine agli ambienti della criminalità organizzata locale, così come riportato anche dal giornalista Pino Grazioli.

Il padre di famiglia, che ha sporto denuncia, sembra stia stato avvicinato da diversi soggetti, sia uomini che donne, che prima l’hanno minacciato e poi aggredito fisicamente per alcuni affronti che sua sorella avrebbe commesso nei confronti degli ambienti criminali.



    Stando alla ricostruzione dei fatti e dalle parole delle vittime, l’uomo è stato violentemente aggredito, con calci e pugni al volto, da dieci persone. A quanto si apprende, a scatenare la violenza due ragioni: il primo riguarda alcuni video pubblicati su Tik Tok dalla sorella dell’uomo, filmati ironici in cui prenderebbe in giro diverse persone del quartiere, questione che avrebbe scatenato l’ira dei clan.

    Il secondo riguarda uno ‘sgarbo’ fatto dalla famiglia anni prima, quando aveva occupato una casa, al piano di sotto dell’attuale abitazione, appartenuta ad una persona deceduta. Azione che suscitò la reazione del figlio del ‘capozona’ che, con minacce, intimò di lasciare quell’abitazione, ritenendo che fosse sua.

    Ma la ragione principale, a quanto dichiarato e denunciato dalle vittime, è che tali camorristi avrebbero l’obiettivo di impossessarsi dell’abitazione di questa famiglia. Dopo la denuncia, ora alla famiglia, a quanto hanno riferito, è stata assegnata una sorveglianza speciale.

    “La prospettiva e la deriva che viviamo ogni giorno rispetto all’abusivismo è inaccettabile e crea una situazione di degrado morale e sociale assurda. Constatiamo che, in alcune aree della città, la criminalità è libera di disporre di case popolari come vuole. Siamo al far west, ognuno si sente in diritto di fare ciò che vuole. Entra, esce, occupa, distrugge, caccia altre persone, aggredisce, senza conseguenza.

    Questa vicenda è solo l’ultima di una sfilza infinita. Un’anarchia totale pericolosissima, che è diventata ormai ‘legge’ in queste zone, dove la camorra la fa da padrona. Vince il più forte, i deboli, senza diritti, soccombono. Lì lo Stato è totalmente assente e questo crea situazioni surreali.

    Serve un intervento concreto delle istituzioni nelle zone grigie, occorre far sentire la presenza forte dello Stato a chi da anni sguazza nell’illegalità senza ritorsioni. Bisogna fargli capire che le autorità ci sono e gli stanno con il fiato sul collo”, le parole del Consigliere Regionale di Europa Verde Francesco Emilio Borrelli.


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