Cronaca di Napoli

De Luca: “Lavori al Porto di Napoli? Persi 5 anni, ora fretta Pnrr”

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De Luca: “Al porto di Napoli abbiamo perso 5 anni di tempo, a vuoto, e non abbiamo concluso niente. La nuova direzione dell’autorita’ di sistema credo che sia in grado di rilanciare gli investimenti”.

Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca a margine di un convegno a Napoli, commentando il ritardo dei lavori sulla sostenibilita’ del porto e sul collegamento ferroviario con l’interno della Regione.

“Noi abbiamo su Napoli – ha detto De Luca – investimenti rilevantissimi. In modo particolare ci siamo concentrati come Regione nella proposta di realizzare la bretella ferroviaria di traccia, per garantire il collegamento tra il porto e le aree retroportuali senza devastare la fascia costiera di San Giovanni dove vogliamo realizzare, come abbiamo detto, il lungomare orientale della citta’ di Napoli.

Gli investimenti sono stati decisi dal Governo sulla nostra traccia e adesso dobbiamo soltanto dotarci dei progetti, dei pareri e fare immediatamente le gare. Questo vale sia per i collegamenti ferroviari, sia per i collegamenti stradali, sia per la realizzazione di impianti elettrici dentro il porto ma anche per il trasporto di metano dentro i porti”.

De Luca ha sottolineato che nel porto di Napoli “dobbiamo, per esempio, adottare un sistema presente negli altri Paesi, cioe’ lo spegnimento dei motori a gasolio delle navi e il collegamento con gli impianti elettrici per evitare inquinamento ma anche per un risparmio energetico.

Sono grandi progetti che sono in corso, i finanziamenti ci sono e io sono fiducioso sulla capacita’ operativa della nuova direzione dell’autorita’ portuale. Credo di conoscere il presidente dell’autorita’ portuale, il segretario generale e quindi mi permetto di esprimere fiducia. Sugli anni del passato Napoli ha vissuto anni di narcotizzazione.

Ora fretta? Si’ abbiamo tempi che sono dettati dal Pnrr, non c’e’ un minuto di tempo da perdere. Io metto sempre nel conto che quando partiamo dobbiamo sempre fare i conti con la palude burocratica del nostro Paese che rimane sostanzialmente tutta in piedi, nonostante il Pnrr”.


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