‘La cena perfetta’ tra camorra, cucina e amore

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Esce domani nei cinema “La cena perfetta” che segue tre binari, di cui uno centrale: “il fulcro del film è essere una commedia romantica con camorra e cucina come due binari che si muovono lateralmente all’amore“.

E’ così che Salvatore Esposito, che interpreta il protagonista, definisce la pellicola girata insieme a Greta Scarano, con la direzione di Davide Minnella, al suo esordio sui lungometraggi e presentata oggi in anteprima al pubblico dell’auditorium Comicon a Napoli.

Il film narra di Carmine, camorrista dal cuore buono, che viene inviato dal  boss di un piccolo clan, a Roma, per gestire un ristorante su cui ha investito. Lì incontra Consuelo, interpretata da Greta Scarano, ex chef e titolare del ristorante che fa scoprire a Carmine la passione per la cucina, inseguendo il sogno di una stella Michelin.



    Salvatore Esposito torna, dopo Gomorra, in una persona nata sotto la camorra ma capace di uscirne stavolta: “Sono un ragazzotto – spiega – cresciuto sotto un padre adottivo boss, che non è un criminale e anche il padre boss alla fine approverà Carmine. Anche in Gomorra il mio personaggio voleva scegliere ma non ha mai la chance, qui sì e la sceglie, seguendo la passione“.

    Un giovane in una svolta positiva della vita, presentato in un Comicon che storicamente è invaso da giovani positivi della società, diversi dai gruppi di bullismo delle città: “Questo però non dipende dai ragazzi – spiega Esposito – spesso sono giovani di periferia abbandonati dalle famiglie, che diventano mostri e nessuno fa nulla per recuperarli. Questo film può svegliare la coscienza dei ragazzi ma soprattutto è un grido verso le istituzioni a fare qualcosa su ragazzi che da soli non cercano vie diverse“.

    Vie diverse cercate e trovate dal suo personaggio anche grazie all’amore per Consuelo, che proietta la storia anche nella realtà: “la criminalità usa capitali – spiega Greta Scarano – da riciclare in tutte le città, lo fa la camorra ma anche i clan a Roma. E’ un problema molto grande che mi sembra continui dove manca la forza delle istituzioni. Mi ha colpito di questo film la storia di un ragazzo che nasce in un contesto criminale e poi sceglie qualcosa di giusto. Ha una seconda possibilità e dà un segnale ai ragazzi“.

    E’ una favola vincente – dice Minnella – che parte dai problemi di due giovani toccati dalla camorra ma tra cui nasce poi una storia d’amore che mette insieme due personaggi completamenti diversi. E’ una storia che sembra impossibile, e invece loro si uniscono grazie al terzo protagonista del film, il cibo“.

    @RIPRODUZIONE RISERVATA


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