Napoli, agenti corrotti favorivano l’ingresso in carcere di droga e cellulari 26 arresti. TUTTI I NOMI

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Napoli, la piazza di spaccio nel carcere di Secondigliano era gestita da detenuti grazie alla complicità di agenti penitenziari corrotti: i Carabinieri eseguono 26 misure cautelari.

Nel corso della mattinata odierna, in Napoli, Frosinone e Salerno nonché presso le Case Circondariali di Napoli, Campobasso, Cosenza, Fossombrone (PU), Spoleto (PE), Voghera (PV), Saluzzo (CN), Tolmezzo (UD) e Trapani, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Napoli e il Nucleo Investigativo Centrale del Corpo della Polizia Penitenziaria hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale (22 in carcere e 4 agli arresti domiciliari), emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia – nei confronti di 26 soggetti, ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti e corruzione per commettere atti contrari ai doveri d’ufficio.

L’indagine ha permesso di raccogliere plurime fonti di prova, anche a riscontro delle dichiarazioni rese da più collaboratori di giustizia, circa l’esistenza di una piazza di spaccio all’interno della Casa Circondariale di Napoli – Secondigliano, gestita da detenuti mediante il commercio di sostanze stupefacenti di vario tipo (cocaina, hashish e marijuana) introdotte nell’istituto penitenziario.



    L’attività investigativa ha altresì permesso di accertare condotte di corruzione a carico di appartenenti al Corpo della Polizia Penitenziaria che, dietro compenso, consentivano l’introduzione dello stupefacente, di cellulari ovvero favorivano lo spostamento di detenuti all’interno della struttura e l’allocazione di appartenenti al medesimo sodalizio nelle stesse celle.

    NOMI DEGLI ARRESTATI:

    – AUTORE Antonio, classe 1993;

    – BASILE Salvatore, classe 1991;

    – CROCELLA Fabio, classe 1979

    – D’ANGELO Patrizia, classe 1976;

    – D’ATRI Eugenio, classe 1983;

    – ELIA Michele, classe 1987;

    – DI FUSCO Luisa, classe 1989;

    – FABOZZI Mario, classe 1967;

    – FABRICINO Eduardo, classe 1981;

    – GIGANTE Francesco, classe 1964;

    – MARASCO Angelo, classe 1983;

    – MAVILLA Salvatore, classe 1963;

    – MAZZIOTTI Giuseppe, classe 1987;

    – MOLINARO Marco, classe 1988;

    – MONACO Cristian, classe 1992;

    – NAPOLETANO Antonio, classe 1997;

    – NASTI Pasquale, classe 1982;

    – OTTAIANO Salvatore, classe 1978;

    – QUINDICI Ciro, classe 1977;

    – RICCIO Raffaele, classe 1972;

    – RUGGIERO Gennaro, classe 1969;

    – SCOTTI Salvatore, classe 1991;

    – TUCCI Giuseppe, classe 1975;

    – VALDA Raffaele, classe 1974;

    – VIGILIA Alfredo Junior, classe 1994;

    – VIGILIA Pasquale, classe 1988.

    “Gli arresti degli agenti coinvolti costituiscono un brutto episodio che rischia di discreditare l’intero corpo di polizia penitenziaria: e’ necessario spazzare via le mele merce che ledono l’immagine di un corpo di polizia”. E’ il duro commento di Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio, rispettivamente presidente e segretario regionale per la Campania dell’Unione dei Sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp) che cosi’ commentano la presenza di alcuni agenti della Penitenziaria tra i destinatari delle venti misure cautelari notificate dai carabinieri al termine di una indagine che ha consentito di scoprire la presenza di una piazza di spaccio nel carcere napoletano di Secondigliano.

    “La Polizia Penitenziaria – continuano i due sindacalisti – crede fortemente nei valori democratici ed istituzionali: questi agenti hanno tradito lo Stato e la fiducia dei loro colleghi i quali, nonostante sotto organico (solo in Campania di ben 600 unita’), con grande spirito di sacrificio riescono nel mantenere l’ordine e la sicurezza degli istituti penitenziari. Il sindacato esprime grande fiducia dell’operato della Magistratura”.


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