Arriva la riforma del catasto, Draghi: “Non aumenteranno le tasse”

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La riforma del catasto non comporterà alcun aumento delle tasse su abitazioni e terreni, lo ha assicurato il presidente del Consiglio Mario Draghi in conferenza stampa.

“La sostanza del Cdm di oggi e’ stata la discussione e l’approvazione della delega fiscale. Vorrei puntulizzare che la legge e’ una legge delega e quindi e’ una legge generale che poi andra’ riempita da contenuti con un ulteriore momento di confronto”.Ha spiegato il premier Mario Draghi.

 “Una questione mi preme chiarire: nelle varie questioni (della delega fiscale, ndr) c’è anche riformulazione del catasto. Il governo si impegna ad accatastare tutto quello che oggi non è accatastato, terreni e abitazioni”.

Dunque, “si procederà anche a una revisione delle rendite, con riguardo di quelle che sono le rendite di mercato. Ma l’impegno che il governo prende oggi è che nessuno pagherà di più o di meno, le rendite su cui si basa la tassazione oggi restano invariate. Non cambia assolutamente l’imposizione fiscale sulle case, sui terreni. E’ molto importante dirlo, nei giorni scorsi si è teso un pochino a confondere. Una decisione è costituire una base di decisione adeguata, e ci vorranno cinque anni. La seconda decisione è cambiare le tasse. Noi la seconda decisione non l’abbiamo presa. Solo nel 2026 se ne riparlerà”. 

i 10 articoli della bozza della revisione del sistema fiscale

Dalla revisione dell’Irpef e dell’Ires alla razionalizzazione dell’Iva. È composta da 10 articoli la bozza di delega al governo per la revisione del sistema fiscale, ancora suscettibile di modifiche. Una volta che sarà stata approvata dal Parlamento, il Governo avrà 18 mesi per attuare la delega fiscale emanando i decreti attuativi.

    Gli obiettivi fondamentali sono la crescita dell’economia, attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione; la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario, preservandone la progressività, da attuarsi anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei cosiddetti ‘micro-tributi’, la riduzione dell’evasione.

    Dalla revisione dell’Irpef e dell’Ires alla razionalizzazione dell’Iva. È composta da 10 articoli la bozza di delega al governo per la revisione del sistema fiscale, ancora suscettibile di modifiche, che sta per essere discussa in cabina di regia.

    Nella bozza compare anche un articolo per la modernizzazione degli strumenti di mappatura degli immobili e la revisione del catasto di fabbricati.

    Una volta che sarà stata approvata dal Parlamento, il Governo avrà 18 mesi per attuare la delega fiscale emanando i decreti attuativi. Gli obiettivi fondamentali sono la crescita dell’economia, attraverso l’aumento dell’efficienza della struttura delle imposte e la riduzione del carico fiscale sui fattori di produzione; la razionalizzazione e semplificazione del sistema tributario, preservandone la progressività, da attuarsi anche attraverso la riduzione degli adempimenti e l’eliminazione dei cosiddetti ‘micro-tributi’, la riduzione dell’evasione.

    Ridurre gradualmente le aliquote medie Irpef “anche al fine di incentivare l’offerta di lavoro e partecipazione al mercato del lavoro, con particolare riferimento ai giovani e ai secondi percettori di reddito, nonché l’attività imprenditoriale e l’emersione degli imponibili”.

    E’ uno degli obiettivi indicati nella bozza della legge delega di riforma del fisco attesa oggi in cdm. Garantendo la progressività si deve inoltre puntare anche a ridurre gradualmente “le variazioni eccessive delle aliquote marginali”.

    Riordino delle deduzioni dalla base imponibile e delle detrazioni dall’Irpef “tenendo conto della loro finalità e dei loro effetti sull’equità e sull’efficienza dell’imposta”. E’ uno degli obiettivi indicati dal governo al Parlamento nella bozza della legge delega sulla riforma del fisco. Tra le indicazioni rientra anche l’armonizzazione della tassazione del risparmio “tenendo conto dell’obiettivo di contenere gli spazi di elusione dell’imposta”.

    Con la riforma del fisco il governo punta a razionalizzare la struttura dell’Iva “con particolare riferimento al numero e ai livelli delle aliquote e alla distribuzione delle basi imponibili tra le diverse aliquote allo scopo di semplificare la gestione e l’applicazione dell’imposta, contrastare l’erosione e l’evasione, aumentare il grado di efficienza in coerenza con la disciplina europea armonizzata dell’imposta”.

    Per l’attuazione delle delega fiscale si potranno utilizzare “2 miliardi nel 2022” e “1 miliardo” nel 2023 dal fondo per la riforma fiscale creato con l’ultima manovra. E’ quanto si legge nella bozza del provvedimento che arriverà oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri.

    Le risorse del fondo, si precisa, potranno essere integrate con le nuove entrate strutturali derivanti dalla lotta all’evasione fiscale. L’attuazione della delega non dovrà comunque pesare sui conti pubblici ed eventuali decreti che richiedano fondi andranno varati contestualmente o dopo i provvedimenti che reperiscono le risorse necessarie.

    Attuare un “graduale superamento dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (Irap)” garantendo “in ogni caso il finanziamento del fabbisogno sanitario”. Lo prevede la bozza della delega fiscale sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il superamento dell’Irap completa, si legge nella relazione illustrativa del provvedimento, e la revisione dell’imposizione sui redditi personali e su quelli d’impresa.

    Un aggiornamento del sistema della mappatura catastale – in particolare su immobili non censisti, abusivi, edificabili accatastati come agricoli – e nuovi criteri aggiuntivi per la descrizione degli immobili da utilizzare a partire “dal 1° gennaio 2026”.

    Sono le due indicazioni per la riforma del catasto contenuti nella bozza della delega fiscale. Si precisa che “i nuovi criteri non” saranno utilizzati “per la determinazione della base imponibile dei tributi la cui applicazione si fonda sulle risultanze catastali”. Ci saranno un aggiornamento periodico di valori e rendite e norme ad hoc per gli immobili storico-artistici.



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