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Paralimpiadi, leggendaria tripletta dell”Italia nei 100 metri donne

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Una tripletta leggendaria dell’Italia nella finale dei 100 metri femminili categoria T63 (atleti che competono con protesi a un arto) alle Paralimpiadi di Tokyo.

Sul gradino piu’ alto del podio Ambra Sabatini, 19enne originaria di Livorno e residente a Porto Ercole (Grosseto), che con 14”11 ha realizzato il record del mondo. Argento a Martina Caironi, 31enne originaria di Alzano Lombardo (Bergamo) e residente a Bologna (14”46) e bronzo a Monica Graziana Contrafatto, 40enne originaria di Gela (Caltanissetta) e residente a Roma (14”73). L’Italia raggiunge cosi’ le 69 medaglie a questi Giochi.

Era questa l’ultima gara del programma dell’atletica sulla pista dello stadio Olimpico di Tokyo. L’Italia raggiunge quota 67 medaglie totali nel medagliere.

“L’abbiamo fatta sporca, siamo campioni del Mondo”. Così le azzurre Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto commentano felici ai microfoni della Rai la medaglia d’oro nei 100 metri alle Paralimpiadi. “Si è creato un bello spirito, siamo felicissime. L’Inno sarà qualcosa di eccezionale. Complimenti ad Ambra per il record del Mondo”, ha dichiarato la veterana Caironi.

“E’ quello che sognavamo, è bellissimo”, ha replicato la neo campionessa olimpica Sabbatini che ha iniziato a gareggiare dopo aver perso una gamba in un incidente proprio ispirandosi alla Caironi, anche lei privata di un arto dopo un incidente in modo.

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“Dedico questa medaglia anche all’Afghanistan, un paese che mi ha tolto qualcosa ma che mi ha dato molto”. Così Monica Graziana Contrafatto commenta ai microfoni di RaiSport la medaglia di bronzo vinta nei 100 metri alle Paralimpiadi di Tokyo. Soldato dell’Esercito, la campionessa azzurra ha perso la gamba destra nel 2012 durante una missione in Afghanistan in uno scontro a fuoco nella provincia di Farah.

E’ stata anche la prima donna soldato dell’Esercito Italiano a essere decorata. Invitata a mandare un messaggio alle donne afghane in questo periodo difficile, dopo l’invasione dei Talebani, Contrafatto si è rivolta a tutte le donne: “Noi dobbiamo sempre stringere i denti e andare sempre avanti”.


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