Haiti assassinato il presidente Moise, ferita la moglie: è stato d’assedio

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Haiti assassinati il presidente Jovenel Moise, ferita la moglie: un commando armato si è introdotto in casa sua intorno all’una di questa notte. Seduta straordinaria degli Stati americani.

Il presidente Jovenel Moise è stato ucciso nella sua casa di Port-au-Prince, la First lady Martine, rimasta ferita nell’assalto è grave in ospedale anche se nelle prime ore dopo il raid armato si erano diffuse voci di una sua morte.

La first lady di Haiti, Martine Moise, è dunque ancora viva e viene curata in un ospedale di Port-au-Prince. Lo ha confermato l’ambasciatore di Haiti a Santo Domingo, Smith Augustin, in una conferenza stampa in cui ha fatto il punto sulla situazione nel Paese. Smith Augustin ha detto che lo stato di salute di Martine Moise è “stabile” e ha anche assicurato che i figli della coppia sono “in luoghi sicuri sotto protezione”. Un portavoce dell’ambasciata haitiana a Santo Domingo ha detto che un aereo ambulanza e’ stato preparato a Port-au-Prince per evacuare la first lady per continuare il suo trattamento medico all’estero.

Shock della comunità internazionale, da Joe Biden a Boris Johnson, dalle Nazioni Unite all’Unione europea, si temono riflessi politici di questo atto di violenza.



    L’annuncio dell’uccisione di Moise è stato dato dal primo ministro uscente e ministro degli esteri haitiano, Claude Joseph, che ha anche invitato la popolazione “a mantenere la calma”. “Verso l’una nella notte tra martedì 6 e mercoledì 7 luglio, un gruppo di individui non identificati, alcuni dei quali parlavano spagnolo, ha attaccato la residenza privata dal presidente della Repubblica e lo hanno ferito mortalmente. Ferita anche la premiere dame”. Nel condannare “questo atto odioso, disumano e barbaro, il premier Joseph – prosegue il comunicato – ha rivolto un appello alla calma alla popolazione. Sono state prese tutte le misure per garantire la continuità dello Stato e per proteggere la nazione. La democrazia e la Repubblica vinceranno”.

    Si indaga su gruppi stranieri: nella nota infatti si spiega che gli uomini del commando “parlavano spagnolo”, Haiti pur essendo geograficamente nei Caraibi è un paese francofono. Solamente ieri Moise aveva nominato nuovo primo ministro Ariel Henry, proprio al posto di Joseph che aveva assunto l’interim, conferendogli il compito di “formare un governo aperto che includa le forze vitali del Paese, risolvere il flagrante problema dell’insicurezza e sostenere il Consiglio elettorale per lo svolgimento delle elezioni generali e del referendum”.

    Il presidente assassinato e la moglie
    L’Organizzazione degli Stati americani si riunirà oggi in seduta straordinaria il Consiglio permanente per esaminare la situazione ad Haiti. La seduta, si legge in una nota, è stata convocata alle 14.30 (ora di Washington), le 20.30 in Italia. Il Consiglio permanente riunisce gli ambasciatori di tutti i Paesi membri dell’ente panamericano. “L’attacco e’ un affronto a tutta la comunita’ delle nazioni democratiche rappresentate nell’Osa. Condanniamo in modo veemente questo tentativo di minare la stabilita’ del Paese”, si legge in una nota firmata dal segretario generale Osa, l’uruguayano Luis Almagro. “I disaccordi e i dissensi fanno parte di un sistema di governo solido e vigoroso. Gli omicidi politici non hanno spazio in una democrazia”, prosegue il comunicato invitando a “porre fine a una politica irresponsabile che minaccia di far naufragare i progressi democratici e il futuro del Paese”.

    Haiti assassinato il presidente Moise, ferita la moglie: è stato d’assedio

    In tutto il paese fin dalle prime ore del mattino ci sono stati raid tra bande armate il Paese già allo stremo e da anni in un vortice di violenza, corruzione, crisi economica e istituzionale stava attraversando l’ennesima crisi politico-istituzionale dopo aver vissuto dittature e colpi di Stato.

    La svolta autoritaria per assumere più poteri.
    Il presidente Moise da oltre un anno governava per decreto e questo aveva innescato una serie di proteste da parte dell’opposizione e della popolazione stremata dalla crisi economica che denunciavano la fine del suo mandato quinquennale. Tanto che Jovenel Moise era additato come il nuovo dittatore di Haiti dopo essersi guadagnato la fiducia degli elettori per le sue idee liberali. La situazione è stata aggravata dall’emergenza Covid-19 e dalle scelte sanitarie in merito ai vaccini fatte dal Governo.

    Nel paese dilagano i rapimenti a scopo di riscatto come quello di Vanni Calì, l imprenditore catanese 74enne, rapito il primo giugno scorso e rilasciato dopo più di tre settimane.

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    Moise preparava una revisione della Carta costituzionale, redatta nel 1987 dopo la dittatura di Francois Dulivier, Papa Doc, oltre all’eliminazione del Senato il presidente in carica avrebbe assunto più poteri, attualmente limitati dal connubio con il primo ministro che sarebbe stato sostituito con un vicepresidente scelto, con la possibilità di un doppio mandato e l’immunità per qualsiasi azione intrapresa mentre è in carica. Solo dopo avrebbe garantito delle elezioni legislative.

    Ma non ha fatto in tempo è stato ucciso questa notte nella sua abitazione presidenziale.


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