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‘Non deve rimanere nessuno…’. le chat choc dei fidanzati-assassini

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“Ho deciso non deve rimanere nessuno”, e quando dice nessuno, Elena Gioia si riferisce anche alla sorella.

Un piano criminale da brividi quello dei due fidanzati assassini di Avellio che sabato scorso avevano pianificato di uccidere padre, madre e sorella di lei perché si opponevano alla loro unione.  Elena Gioia ora è in carcere a Bellizzi, il suo fidanzato Giovanni Limata ad Avellino. Ma gli investigatori che hanno raccolto la confessione dei due no hanno ancora chiuso le indagini perché si cercano probabili complici.

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Nei messaggi che si sono scambiati Giovanni ed Elena nella serata di venerdi’, poco prima di mettere a punto il terribile piano, si intuisce che i due avevano anche programmato la fuga. Elena aveva preparato quattro zaini, Giovanni insisteva per andare a casa sua, o comunque lontano da Avellino. Ma il particolare che fa sospettare gli inquirenti e’ che nessuno dei due guida, nessuno dei due ha un’auto a disposizione e quella sera era troppo tardi per salire su un mezzo pubblico e sparire. Inoltre non e’ chiaro come Giovanni abbia raggiunto Avellino da Cervinara e come poi sia rientrato a casa dei suoi, dove lo hanno poi trovato gli investigatori che lo hanno arrestato.

Il racconto cronologico di quanto accaduto la sera di venerdì scorso e da choc. E’ stato ricostruito grazie alle chat che si sono scambiati i due a partire dal pomeriggio. Il gip, Paolo Cassano lo ha messo nero su bianco nell’ordinanza cautelare che tiene in carcere i due con l’accusa di omicidio premeditato.

Ore 16.39. Giovanni: Sì ma comunque non mi hai detto che fai. Hai solo detto che tra poco vai a preparare gli zaini. Elena; Sto in stanza scegliendo che cavolo mettere dentro a sti zaini di m….

Ore 18. Elena: Allora, in tutto sono quattro zaini, due un po’ più grandi e gli altri piccoli.

Ore 20.30. Giovanni: Lo sai che ti si scarica e anche a me, saremo nella m… perché dovremo aspettare la mattina dopo per lasciare Avellino, perché non avremo come chiamare.

Giovanni: Se mi sgama il cane dietro la porta che fa, abbaia il tuo cane oppure non fa niente e resta zitto, semplice no?.

Elena: Allora io scendo comunque a butta’ la spazza tura, così non desto sospetti ne nulla; tu sali con me e ti lascio la porta aperta, mi prendo a Milly e mi chiudo nella stanza; appena tu hai finito vieni da me e ce ne andiamo. Entro prima io ovviamente e poi ti mando il messaggio.

Elena: pensavo che non ti sarebbe piaciuta la mia idea.

Ore 21.10. Elena: Amo’, no, mia sorella non può rimane’.

Elena: Capisci meglio cosa intendo, per favore.

Giovanni: Anche lei, hai deciso?. Elena: Ho deciso, non rimane nessuno.

Ore 22.16. Elena: Papa sta dormendo.

Ore 22.32. Giovanni: Sono dentro.

Elena: Già sai amo.

E a quel punto si scatena l’inferno. Aldo Gioia viene ucciso con sei coltellate mentre stava dormendo sul divano di casa colpevole di opporsi all’unione tra i due perché Giovanni è un tossicodipendente e con precedenti penali. Poi il piano criminale non viene portato a termine fino alla fine perché Aldo Gioia cerca di difendersi e urla e le sue urla attirano l’attenzione di moglie e dell’altra figlia. E a quel punto i due sono costretti a fuggire. Il resto è storia nota. O quasi. perché bisogna capire chi li ha aiutati.

Rosaria Federico