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Allarme covid nelle carceri italiane: in due giorni aumentano i detenuti positivi

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Comunicato stampa del S.PP., il Sindacato di Polizia Penitenziaria. Il Segretario generale Di Giacomo fa il punto sulla situazione covid nelle carceri

In due giorni aumentano i detenuti positivi nelle carceri italiane: da 683 a 750; mentre i poliziotti penitenziari diminuiscono: da 853 a
715. I detenuti vaccinati passano da 4540 A 5886 e i poliziotti penitenziari vaccinati da 13592 a 14916.

Pericolosi focolai a Roma, Catanzaro, Pesaro , Melfi e Padova. Reggio Emilia in ginocchio.

L’aumento sostanziale dei positivi nelle carceri crea molta preoccupazione soprattutto se si considera che i dati forniti dall’Amministrazione non sono completamente aggiornati, in quanto abbiamo focolai molto più estesi. A comunicarlo è Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria S.PP.: “L’aumento costante di positivi nell’ultimo periodo preoccupa e non poco, perché rispetto a qualche mese fa il numero di istituti con focolai estesi è cresciuto in maniera ampia.

I edetenuti contagiati sono saliti a 750 di cui 19 ricoverati. La regione più colpita è l’Emilia Romagna con 159 casi di detenuti positivi, mentre gli istituti più colpiti sono quelli di Melfi con 54, Catanzaro con 70, Padova 63, Asti con 51 e Pesaro 58, Reggio Emilia 93 di cui 8 psichiatrici e sei ricoveri. Per quanto riguarda i poliziotti penitenziari la regione con più infetti è l’Emilia Romagna con 108 positivi seguita dal Lazio con 103 e dalla Campania con 52; mentre gli istituti con più poliziotti penitenziari contagiati sono quelli di Parma con 48, Reggio Emilia con 20, Bologna con 21 e Venezia Santa Maria Maggiore e Secondigliano con 19. Il piano vaccinale continua con difficoltà con solo 14916 poliziotti penitenziari avviati alla prima somministrazione e 5886 su 54000
detenuti presenti. Siamo molto preoccupati perché se il virus dovesse accelerare troverebbe quasi tutta la totalità dei detenuti ancora non vaccinati; stiamo continuando ad allertare l’Amministrazione ma soprattutto le Asrem ed i Prefetti per velocizzare al massimo l’effettuazione dei vaccini per i poliziotti penitenziari ed i detenuti”.

Conclude Di Giacomo: “Se il piano vaccinale non viene portato avanti in modo più veloce, il rischio contagio potrebbe essere di grave pregiudizio all’incolumità di detenuti e poliziotti”.

Leggi qui la situazione Covid nelle carceri campane


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