Contrabbandieri col reddito di cittadinanza: 15 arresti tra Napoli e Palermo

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Scoperto un asse tra Napoli e Palermo di contrabbando di sigarette: in 15 sono finiti in manette , in 19 invece sono indagati per aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza.

La Guardia di finanza di Palermo ha eseguito quindici misure cautelari nei confronti dei componenti di un’organizzazione criminale che contrabbandava sigarette fra Napoli e Palermo. I finanzieri del gruppo, guidati dal colonnello Alessandro Coscarelli e coordinati dal sostituto procuratore Giorgia Spiri, hanno scoperto una banda che dal novembre del 2019 al maggio 2020, e’ riuscita a far arrivare a Palermo cinque tonnellate e mezzo di “bionde”. Tutte di marche note senza i timbri del monopolio di Stato. Le indagini dei militari hanno permesso di documentare 78 viaggi di andata e ritorno fra Palermo e Napoli. Tre indagati sono finiti in carcere perche’ ritenuti i capi della banda, ad altri sette e’ stata notificata la misura degli arresti domiciliari, mentre cinque hanno l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Cinque degli indagati sono napoletani e 10 palermitani. Nel corso dell’inchiesta altre tre persone sono state arrestate in flagranza mentre trasportavano le sigarette e 28 sono indagate.

I destinatari del provvedimento di custodia cautelare in carcere sono i palermitani B.G. (classe ‘88) e C.P. (classe ‘66), capi e promotori dell’organizzazione criminale. Per D.G.G. (classe ‘87), autista per conto della ditta di spedizione, F.G. (classe ‘82), G.G. (classe ‘85) e G.A. (classe ‘70), i primi due corrieri e quest’ultimo acquirente di t.l.e., sono scattati gli arresti domiciliari. Infine, nei confronti di D.S.G. (classe ‘66), B.M. (classe ‘88), D.P.G. (classe ‘76) e D.P.M. (classe ‘57), grossisti acquirenti di t.l.e., è stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
A Napoli si è proceduto ad eseguire la misura cautelare in carcere nei confronti di A.C. (classe ‘73), quale capo e promotore dell’organizzazione con compiti di procacciamento del t.l.e. a Napoli e spedizione a Palermo. Agli arresti domiciliari i sodali addetti alle spedizioni: A.A. (classe ‘96), B.M. (classe ‘75), C.G. (classe ‘60) e per V.P. (classe ‘69) l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Sono altresì indagate altre 13 persone, per un totale di 28 soggetti coinvolti. Di questi, ben 19 risultano percettori di Reddito di Cittadinanza.

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I reati contestati a vario titolo sono associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette e traffico di stupefacenti. In una spedizione i finanzieri hanno trovato un chilo di hashish. Il gip di Palermo ha disposto anche il sequestro di due magazzini nella zona di Corso dei Mille-Brancaccio dove il gruppo custodiva le stecche di sigarette che poi venivano vendute dagli ambulanti abusivi nei quartieri palermitani dello Zen, a Bonagia, a Brancaccio, a Borgo Nuovo e nelle borgate marinare dell’Arenella, Acquasanta e Vergine Maria. Un traffico di tabacchi che in sette mesi ha prodotto un giro d’affari di 2,4 milioni di euro.

    PER IL TRASPORTO UTILIZZAVANO AUTO A NOLEGGIO

    L’organizzazione per i viaggi tra Napoli e Palermo usava auto noleggiate. Le macchine venivano caricate a Palermo sul traghetto per il capoluogo campano. Il viaggio di ritorno avveniva via terra, in autostrada. Poi le “bionde” finivano sulle bancarelle a prezzi decisamente concorrenziali: 27 euro a stecca contro i 50 euro in vendita nei tabaccai. Un mercato molto florido che e’ andato avanti anche durante la pandemia. Solo che gli spostamenti con le auto erano diventati molto pericolosi e difficili e cosi’ l’organizzazione ha utilizzato un corriere per le spedizioni. Una societa’ che, ignara del traffico, faceva arrivare le sigarette a Palermo. Gli uomini della banda si presentavano al deposito in cui erano conservate e si portavano via i colli con la merce.
    Nello specifico, due soggetti palermitani (C.P. e B.G.), a capo del gruppo criminale, avrebbero gestito a Palermo i flussi delle sigarette di contrabbando acquistate in Campania (da A.C.) e poi occultate presso un immobile affittato in zona Corso dei Mille. Il gruppo si sarebbe rifornito del tabacco lavorato estero di contrabbando procacciato a Napoli attraverso mirate trasferte eseguite da soggetti appartenenti all’organizzazione con compiti di corriere/staffetta utilizzando autovetture prese a noleggio, viaggiando all’andata via nave ed al ritorno verso Palermo via terra.
    In una fase successiva, in concomitanza con l’inizio delle limitazioni agli spostamenti causati dal virus COVID-19, il gruppo criminale avrebbe messo in atto un metodo alquanto innovativo ed insidioso. Nello specifico, le sigarette sarebbero state inviate a Palermo utilizzando una ditta di spedizione, ignara del traffico illecito, indicando quali mittenti e destinatari nomi e indirizzi di pura fantasia, e comunicavano i relativi numeri di spedizione ad un uomo di fiducia. Quest’ultimo, autista operante per conto della ditta di spedizione (D.G.G.), oggi agli arresti domiciliari, provvedeva a ritirare e consegnare i pacchi contenenti il t.l.e. direttamente presso il magazzino di stoccaggio.
    In un’occasione è stato sequestrato anche 1 kg di hashish, constatando, quindi, che l’attività illecita del sodalizio criminale si sarebbe estesa anche al traffico di stupefacenti, evidentemente anche in ragione delle difficoltà della vendita al minuto su strada delle sigarette nel periodo epidemiologico.
    Nel corso delle indagini sono stati sequestrati circa 700 kg di TLE e arrestati 3 soggetti in flagranza di reato.
    Inoltre, i Finanzieri hanno ricostruito che – nonostante le limitazioni imposte agli spostamenti a causa dell’emergenza epidemiologica in corso da COVID-19 – in soli 7 mesi (novembre 2019/maggio 2020), sarebbero state trasportate da Napoli a Palermo oltre 5 tonnellate di sigarette.
    Il prezzo d’acquisto nella piazza napoletana sarebbe stato di 22 euro a stecca (meno della metà delle sigarette di libera vendita), successivamente venduto nel capoluogo palermitano all’ingrosso a 27 euro e al dettaglio per la minuta vendita a 35 euro, per un volume d’affari complessivo di oltre 2,4 milioni di euro.
    I carichi di t.l.e., una volta giunti nel capoluogo Palermitano, sarebbero stati venduti o ceduti per la successiva vendita al dettaglio prevalentemente nelle zone Oreto- Stazione, Settecannoli, Borgo Vecchio, Brancaccio e Zen.

    L’attività di servizio si inquadra nell’ambito della costante azione di contrasto dei fenomeni del contrabbando di sigarette e del traffico di stupefacenti, fonti di ricchezza della criminalità organizzata, operato dalla Guardia di Finanza sia sul piano investigativo che nell’ambito del quotidiano controllo economico del territorio.
    Nel periodo 1 gennaio 2020 – 31 marzo 2021, i Reparti dipendenti del Comando Provinciale di Palermo hanno operato:
     in materia di tabacchi lavorati esteri, il sequestro di oltre 3.500 Kg. di t.l.e., con la denuncia all’A.G. di 82 soggetti, di cui 15 in stato di arresto;
     per quanto concerne la lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, il sequestro di oltre 80 kg tra hashish, marijuana e cocaina, con la denuncia all’A.G. di 90 soggetti, di cui 20 tratti in arresto, e 188 segnalati amministrativamente alle competenti Autorità Prefettizie.



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