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Via libera al vaccino AstraZeneca agli over 65

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Il ministero della Salute ha deciso il via libera all’utilizzo del vaccino AstraZeneca anche nei soggetti oltre i 65 anni di età.

Lo prevede l’ordinanza “Utilizzo del vaccino Covid-19 Vaccine Astrazeneca  nei soggetti di età superiore ai 65 anni” firmata dal direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza. “L’indicazione – si legge – non è da intendersi applicabile ai soggetti identificati come estremamente vulnerabili, in ragione di condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente i rischi di sviluppare forme fatali di covid-19”.

NON SARA’ INIETTATO INVECE AI SOGGETTI VULNERABILI

“Ulteriori evidenze scientifiche resesi disponibili – si spiega nella circolare del ministero della Salute – non solo confermano il profilo di sicurezza favorevole relativo al vaccino ma indicano che, anche nei soggetti di eta’ superiore ai 65 anni, la somministrazione del vaccino di AstraZeneca e’ in grado d’indurre significativa protezione sia dallo sviluppo di patologia indotta da SARS-CoV-2, sia dalle forme gravi o addirittura fatali di COVID-19”. Sulle basi di tali considerazioni, si sottolinea, “anche in una prospettiva di sanita’ pubblica connotata da limitata disponibilita’ di dosi vaccinali e alla luce della necessita’ di conferire protezione a fasce di soggetti piu’ esposti al rischio di sviluppare patologia grave o addirittura forme fatali di COVID-19, il gruppo di lavoro su SARS-CoV-2 del Consiglio Superiore di Sanita’ ha espresso parere favorevole a che il vaccino AstraZeneca possa essere somministrato anche ai soggetti di eta’ superiore ai 65 anni”.

Tale indicazione, precisa il ministero, “non e’ da intendersi applicabile ai soggetti identificati come estremamente vulnerabili in ragione di condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di COVID-19”. In questi soggetti, si conferma dunque l’indicazione a un uso preferenziale dei vaccini a RNA messaggero.


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