L’omaggio a Raffaele Viviani dell’artista Nello Petrucci

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Nello Petrucci omaggia Raffaele Viviani. Un murales realizzato dall’artista pompeiano è comparso sul muro della casa natale del grande attore e commediografo stabiese

Raffaele Viviani, seduto su uno sgabello, si guarda allo specchio di un camerino, ma la sua immagine appare diversa da quella reale. Sul ginocchio c’è una maschera e tante altre giacciono ai suoi piedi, forse già indossate o forse ancora no.

È l’ultima, emblematica, opera di street-art realizzata da Nello Petrucci, che nei giorni scorsi è comparsa a Castellammare di Stabia, al civico 14 di Via Viviani, proprio sulla parete di quella che fu la casa natale di uno dei più grandi protagonisti del teatro italiano della prima metà del Novecento.

L’omaggio di Petrucci a Raffaele Viviani è arrivato praticamente in concomitanza con il 71esimo anniversario della scomparsa dell’attore e commediografo stabiese, avvenuta il 22 marzo 1950.



    Nella realizzazione del murales, lo street-artist di Pompei si è lasciato ispirare da una celebre frase di Viviani: “La lotta mi ha reso lottatore”.

    “Ogni giorno – spiega Petrucci – affrontiamo delle “lotte” nel nostro quotidiano, ma anche per portare avanti i nostri sogni, le nostre passioni e i nostri ideali. E questo è probabilmente ancora più vero oggi, alla luce del particolare momento pandemico che stiamo attraversando”.

    “Ma alla fine – aggiunge – nel grande teatro della vita, ogni sera ci ritroviamo a fare i conti con noi stessi davanti a uno specchio, come quando un attore rientra nel camerino e ritorna se stesso”.

    “È in quel momento che ci rendiamo conto delle maschere che siamo costretti a indossare per tener fede al nostro ‘personaggio’. Quante ne sono? E quante ci vanno strette?” si chiede Petrucci, che ha scelto un luogo altamente simbolico per la sua performance artistica, ovvero la casa natia di Viviani, nel centro antico di Castellammare di Stabia.

    “Spero – dice ancora Petrucci – che l’arte possa diventare un veicolo per riportare alla luce i luoghi più abbandonati delle nostre città e magari generare un nuovo turismo. La street-art, in particolare, può essere lo strumento adatto per avvicinare l’arte alle persone e viceversa, ma può anche essere far riflettere sulla necessità di cambiare e ‘rivoluzionare’ schemi di pensiero e di azione ormai non più sostenibili”.

    Quest’ultimo obiettivo è stato sicuramente raggiunto dal Viviani allo specchio firmato da Petrucci nel centro antico di Castellammare: le immagini del murales sono infatti diventate ‘virali’ sui social, scatenando migliaia di condivisioni e, soprattutto, commenti entusiasti da parte dei cittadini stabiesi e non solo.

    La performance ha incontrato anche il gradimento delle istituzioni di Castellammare, che provvederanno a proteggere l’opera murale e hanno manifestato l’intenzione di proseguire nel solco tracciato da Petrucci per valorizzare quel centro antico che diede i natali a Viviani.

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    Biografia

    Nello Petrucci (1981) vive e lavora tra Pompei e New York. Artista e film maker, ha realizzato vari progetti indipendenti, da cortometraggi a video arte, ricevendo numerosi premi. Primo artista italiano a esporre al Word Trade Center di New York con l’opera permanente The essence of Lightness insieme a street artist mondiali come Rob English, WhlsBe, Rubin 415, Lauren YS, Layercake, Chris Rwk, nel progetto del magnate Larry Silverstein, “The masterpiece in the sky”.
    Artista sensibile alle tematiche sociali, ha messo a punto significativi lavori sull’omofobia e il razzismo. La sua opera Sweet home è considerata tra le nove opere più importanti al mondo nel periodo della pandemia.
    Attivista ambientalista, famosa la sua installazione Plastic River, una balena colma di rifiuti esposta nelle piazze italiane per denunciare l’utilizzo smodato della plastica che minaccia il mondo.
    Lo scorso autunno ha installato in modo permanente la scultura open air Margine, a Torre Fossa Lo Papa, Punta Campanella. Ad ottobre 2020 ha reinterpretato il confine tra Pompei e Scafati come il Checkpoint Charlie di Berlino.
    Nello stesso giorno della scomparsa di Diego Armando Maradona, ha creato e installato il suo personale tributo artistico dal titolo La mano de Dios all’esterno dell’allora stadio “San Paolo” (oggi invece intitolato al fuoriclasse argentino).


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