Il ministro Lamorgese: “Massima attenzione del Viminale anche per il web”

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Minacce ai giornalisti: aumentano i casi, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese: “Massima attenzione del Viminale anche sul web”.

Nel 2020 gli episodi di intimidazione e aggressione nei confronti dei cronisti sono aumentati dell’87 per cento. La ministra ha convocato, stamane, il Centro di coordinamento delle attività di monitoraggio, analisi e scambio permanente e di informazioni sul fenomeno degli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti anche alla luce degli ultimi episodi accaduti nell’ultimo mese che hanno interessato i cronisti del quotidiano Il Tirreno. La ministra nel corso della videoconferenza con i i vertici dei giornalisti, una rappresentanza del quotidiano toscano e i responsabili del dipartimenti di sicurezza del Viminale ha assicurato che gli attacchi ai giornalisti saranno prioritari nell’agenda del Ministero. “Stiamo seguendo con la massima attenzione il tema delle minacce ai giornalisti, veicolate anche attraverso la rete, perché la stampa è garanzia di circolazione delle notizie ed anche per questo è componente fondamentale della nostra democrazia: dunque non vanno sottovalutati gli atti intimidatori che devono sempre essere denunciati alle forze di polizia anche per una più efficace opera di prevenzione e contrasto di questo gravissimo fenomeno”. Ha detto il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, in occasione della riunione alla quale hanno partecipato il capo di gabinetto del Viminale, Bruno Frattasi, il vice direttore generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, Vittorio Rizzi, il presidente e il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Giuseppe Giulietti e Raffaele Lorusso, il presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti Carlo Verna, il presidente dell’Ordine regionale della Toscana, Carlo Bartoli, il presidente dell’Associazione Stampa Toscana, Sandro Bennucci, e per “Il Tirreno” il direttore Stefano Tamburini e il rappresentante del Comitato di redazione Giulio Corsi.

Nel 2020 gli atti intimidatori nei confronti dei giornalisti sono stati 163, l’87% in più rispetto al 2019 (87 casi). Nel 2021, gli episodi registrati sono già 23, tra questi anche quelli che hanno riguardato il quotidiano toscano. Lazio, Sicilia, Campania, Calabria e Lombardia sono le regioni in cui si sono verificati il maggior numero di casi. Nel 2020 è cresciuta la percentuale delle intimidazioni pervenute via web (il 44% del totale): le piattaforme più utilizzate sono Facebook e Twitter. Nel 2019 gli episodi in rete erano stati un quarto del totale. Il ministro Lamorgese ha impresso nuovo impulso alle attività del Centro di coordinamento presso il Viminale fin dalla prima riunione da lei presieduta il 10 gennaio 2020, cui è seguita una direttiva ai prefetti per avviare un monitoraggio strutturato che consenta di delineare in maniera dinamica un quadro complessivo conoscitivo degli scenari di rischio a livello territoriale nonché delle iniziative conseguentemente assunte.
La riunione di stamane è servita a riaccendere i riflettori su un fenomeno che mina il lavoro di tanti cronisti italiani che ogni giorno lavorano per il diritto di informare. Grande l’attenzione anche dopo gli episodi che hanno interessato il quotidiano toscano Il Tirreno che nell’ultimo mese ha subito attacchi sul web e minacce di attentati, oltre a aggressioni fisiche ad alcuni cronisti sulle quali sono in corso le indagini delle forze dell’ordine.

“Un sincero ringraziamento alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, per la sensibilità e l’attenzione” è stato espresso dall’Ordine dei giornalisti della Toscana. Un ringraziamento e un riconoscimento, riferisce una nota dell’Ordine, “anche per l’efficienza con la quale Prefetti e forze dell’ordine della Toscana sono intervenuti per contrastare questi atti”. Il presidente di Odg Toscana, Carlo Bartoli, ha chiesto alla ministra di “intensificare l’attività di prevenzione al fine di scoraggiare atteggiamenti minacciosi nei confronti dei giornalisti toscani sui social e ha ricordato l’importanza di introdurre in legge un’aggravante specifica per i reati di minacce e violenze che hanno per oggetto i giornalisti”. Bartoli ha sottolineato la necessità di “abbassare la soglia di tolleranza rispetto agli atti violenti e intimidatori e l’importanza di dare grande pubblicizzazione a iniziative come quella del Viminale anche per incoraggiare colleghi che non lavorano in grandi redazione e che hanno maggiore difficolta’ a sentire la vicinanza della categoria”. Nel 2019 proprio a Firenze si era tenuto un convegno organizzato da Odg Toscana al quale aveva partecipato anche il vicepresidente del Csm David Ermini nel corso del quale era stata lanciata la proposta di inasprire le pene per chi minaccia i giornalisti. Bartoli ha espresso un particolare ringraziamento a Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Federazione della stampa, che hanno invitato l’Ordine dei giornalisti della Toscana a far parte della delegazione della Fnsi di cui hanno fatto parte anche il presidente di Assostampa toscana Sandro Bennucci, il direttore del Tirreno Stefano Tamburini e Giulio Corsi in rappresentanza del Comitato di redazione del Tirreno. “Violenze e minacce si combattono solo se la categoria e’ unita e determinata”, ha concluso Bartoli.


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