Campania

Covid, giornata di protesta a Napoli

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Giornata di portesta a Napoli. Rigorosamente distanziati, sono scesi in piazza circensi e operatori dei lunapark, operatori del settore wedding, No Dad, studenti e Cobas

“Dopo un anno di chiusure – racconta un operatore – andiamo incontro ad altri mesi senza lavoro. Basti pensare che abbiamo avuto ristori da fame, mille euro, duemila euro a partita iva” e chiedono “linee guida per poter riaprire”. “Riaccendete la felicità dei lunapark”, si legge su alcuni cartelli. La protesta sembra allegra e colorata e sotto le finestre della Prefettura si radunano giocolieri del Circo, ragazze in abito da sposa che si fanno truccare in pubblico, dietro una grande torta nuziale di cartone, fotografi degli “eventi” con casacchine multicolori.

Protesta settore wedding

Coppie in piazza con abiti da cerimonia per questa giornata di protesta a Napoli. In piazza del Plebiscito, oltre alle rimostranze dei degli operatori dello spettacolo, circhi e lunapark, al centro della piazza, in prossimità dell’ingresso del palazzo di Governo, coppie di sposi vestiti in abiti da cerimonia, fotografi e il comitato Ville per eventi. Tra questi anche coppie che realmente dovrebbero sposarsi, ma non sanno ancora quando: “Ci sposeremo quando qualcuno ci darà il via libera”. Accanto a loro un operatore del settore, Mario Conte, che aggiunge: “Stiamo manifestando tutta la nostra rabbia. Le nostre famiglie sono a casa senza soldi. I giovani devono sposarsi, l’amore è una cosa meravigliosa. Vogliamo vivere – aggiunge – noi siamo degli artisti”. Un altro operatore del settore wedding incalza: “Ci affidiamo nelle mani di Dio e al governo Draghi. Non si può ammazzare questo business”. Parla poi il comitato Ville per eventi, presente con un proprio striscione in piazza: “Siamo stati i primi a chiudere e forse saremo gli ultimi a riaprire. Abbiamo spese enormi di affitti, manutenzioni, oramai diventate insostenibili. Abbiamo presentato – rimarca il comitato – protocolli di intesa al governo, per riaprire in sicurezza, ma non abbiamo ricevuto mai risposte”.

No dad, studenti e Cobas

Protestano anche i no dad, insieme a studenti, docenti, movimenti, centri sociali e Cobas a piazza Dante a Napoli, per chiedere “la riapertura delle scuole in continuità e sicurezza, mettendo immediatamente in atto tutte le misure necessarie per garantire il diritto alla salute e all’istruzione”. La protesta rientra nell’ambito della giornata di sciopero per la scuola promosso da ‘Priorità alla scuola, Cobas e Cnps’ e che ha visto mobilitazioni in oltre 65 città. A Napoli c’è stata la convergenza della Rete scuola saperi e cura, dell’Osservatorio popolare studentesco, di Teachers for future Campania e Fridays for future Napoli più molte realtà di base.

Le richieste

Oltre la riapertura immediata delle scuole, che “le risorse del Recovery fund siano vincolate a rilanciare la scuola pubblica, e in particolare che tali risorse servano non a promuovere ulteriormente la dad”. Tra le battaglie anche quella “per la stabilizzazione dei precari, docenti e personale Ata, per concorsi regolari e un forte aumento degli organici come condizione necessaria alla continuità didattica in presenza e sicurezza”. Nell’appello comune si chiede anche di “incrementare massicciamente il trasporto pubblico”.

Protesta Napoli, piazza del Plebiscito
Contro la chiusura dei parchi

I genitori No Dad di Napoli scenderanno in strada attraverseranno la città in bicicletta mettendo così in atto “una pratica di disobbedienza civile e di riappropriazione della vita”. L’appuntamento è per domani 27 marzo, in piazza del Gesù da dove in bici si attraverserà parte della città per arrivare in piazza Garibaldi dove si svolgerà un presidio per chiedere la riapertura delle scuole e degli spazi aperti. I No Dad denunciano che in Campania “dopo un anno di chiusure insensate delle scuole si chiudono anche parchi, piazze, lungomare. Noi non ci stiamo e chiediamo non solo la riapertura delle scuole ma anche degli spazi aperti, efficientamento del trasporto pubblico, della sanità pubblica e territoriale cosi’ come la riapertura di musei e teatri”.

Appello alla Regione Campania per la tutela delle arti circensi: leggi qui

 


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