Cronaca di Napoli

A Napoli la prima Casa dei Rider d’Italia

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A Napoli la prima Casa dei Rider d’Italia

Nasce a Napoli la prima (secondo quanto riferito dai promotori) Casa del Rider d’Italia. Lo spazio si trova all’interno della storica Galleria Principe di Napoli e vuole essere un luogo non solo di socializzazione e di ritrovo nelle pause tra una consegna e l’altra, ma soprattutto un luogo in cui i Rider napoletani possono trovare consulenti per assistenza e informazioni sulle varie tipologie contrattuali attuate dalle piattaforme, informazioni su adempimenti fiscali e previdenziali, su apertura Partite Iva e assistenza legale. Il progetto nasce dalla collaborazione tra l’associazione ”Napoli Pedala’ e Inail Campania ed ha visto la collaborazione della NIdiL Cgil Napoli.

”Abbiamo pensato che Napoli avesse ormai la giusta maturita’ – ha detto Luca Simeone, presidente di Napoli Pedala – per un simile luogo che sara’ spazio di connessione di queste competenze e sofferenze. Questo e’ solo un punto di partenza: dobbiamo lanciare un patto di cittadinanza tra i consumatori, le aziende e i Rider. Bisogna puntare a un delivery sociale, etico, sostenibile che coniughi diritti e qualita’ delle consegne”. Centrali nell’ambito del progetto sono le attivita’ di informazione.

”L’impegno dell’Inail e’ fornire tutte le informazioni necessarie affinche’ si lavori per evitare infortuni e malattie professionali – ha sottolineato Adele Pomponio, direttore regionale vicario Inail Campania – Ormai questi lavoratori sono assicurati Inail da piu’ di un anno e pertanto e’ necessario che abbiano piena capacita’ di tutti gli strumenti che noi mettiamo a disposizione. Abbiamo lavorato a questo progetto con grande orgoglio e ci auguriamo che sia solo l’inizio di un percorso per la tutela e il lavoro in sicurezza”. Il progetto, del valore di 50mila euro, e’ cofinanziato e nasce da una manifestazione d’interesse. Apprezzamento per l’iniziativa e’ stata espressa da alcuni Rider presenti.

”Passo quasi tutta la giornata per strada in attesa che mi arrivino le consegne da fare – ha raccontato Valentina, borsa in spalla in attesa di risaltare in sella – e i rischi maggiori sono proprio la sicurezza e la salute e soprattutto l’inverno e’ bruttissimo: ci sono state giornate in cui mi sono trovata ore e ore sotto la pioggia senza un appoggio nemmeno per andare al bagno, per mangiare”. Valentina, oggi, in quasi sei ore di lavoro ha fatto due consegne per un guadagno di 7,62 euro. E proprio il tema della retribuzione e dell’inquadramento dei Rider sono questioni a cui lavorano i sindacati.

”Spesso questi lavoratori vivono una condizione di lavoro autonomo quando nella realta’ e’ piuttosto complicato ravvedere tale autonomia – ha sottolineato Andrea Borghesi, segretario generale NIdiL Cgil nazionale – in queste ore e’ in discussione il passaggio al lavoro dipendente per la piattaforma Just Eat che se si concretizzasse sarebbe un segnale importantissimo che farebbe da apripista per tutto il settore”. Al taglio del nastro, tra gli altri, anche l’assessore comunale ai Giovani, Alessandra Clemente, che ha parlato di ”progettualita’ ambiziosa, punto di riferimento per i diritti negati, per la sicurezza di questi lavoratori cosi’ esposti”.


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