L’Editore Diego Guida un gioiello d’Eccellenza nel panorama Italiano, del territorio Campano

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Abbiamo parlato con l’Editore Diego Guida Presidente Nazionale del Gruppo Piccoli Editori e Vicepresidente Nazionale dell’AIE (Associazione Italiana Editori). Il primo Editore Meridionale a ricoprire questi prestigiosi incarichi nei 152 anni di storia dell’editoria italiana. L’anno 2020 la Guida Editori ha compiuto i suoi primi 100 anni di storia, oggi alla terza generazione di Editori. La Casa Editrice possiede una sede molto prestigiosa nel cuore della citta’ di Napoli, nei pressi di Piazza Dei Martiri, possiede un catalogo di oltre 3.000 titoli, una realta’ storica e di qualita’. La Casa Editrice Guida e’ stata fondata a Napoli da Alfredo Guida, la storica Libreria Guida di famiglia, attiva dal 1920 a Port’Alba, è stata subito il ritrovo per gli intellettuali, luogo centrale della vita culturale Napoletana tra cui i famosi personaggi e intellettuali italiani e internazionali come: Giuseppe Ungaretti, Eugenio Montale, Alberto Moravia, Roland Barthes, Jack Kerouac, Pier Paolo Pasolini, Domenico Rea, Indro Montanelli e Pierre Klossowski, che partecipavano a dibattiti richiamando folle di intellettuali, soprattutto giovani e molti dei quali sono diventati a loro volta personaggi di primo piano della vita culturale.

Benvenuto Dottore Diego Guida, nel nostro territorio Campano, la Guida Editori e’ un vero gioiello di cultura, storica e conosciuta dai tantissimi professionisti. Ci illustra il suo buon pensiero sull’importanza della lettura e il compito dell’Editore?      

Ci diamo da fare per far capire l’importanza della lettura e delle attività per la promozione della lettura, che dev’essere riconosciuta come un elemento di crescita non solo culturale ma anche sociale nel territorio. Tanto e’ vero che in tutte le indagini e le statistiche Mondiali nei Paesi dove piu’ si legge, più alto risulta essere il PIL, ciò significa che la crescita culturale, “conoscenza” dei lettori, e’ strettamente connessa alla crescita sociale e imprenditoriale, finanche occupazionale: Una vera ricchezza per il Paese. Ci impegniamo giorno per giorno per riuscire ad arrivare a questo obiettivo: raggiungere la maggiore crescita degli indici della lettura. Poi ovviamente tocchera’ al singolo Editore ad essere ingamba, essere capace di inserirsi nel filone delle attività per la promozione della lettura poiche’ possa effettivamente poi esprimersi in quanto editore. Io credo che il compito dell’Editore sia l’essere “il megafono”, la grancassa dei pensieri, idee e progetti degli Autori come se fosse il manager di chi pensa, di chi ha un’idea, e di chi deve far sentire la propria voce, questo e’ il compito dell’Editore. Riuscire a diffondere il piu’ possibile il pensiero degli altri, costruirsi un percorso con una progettualita’ editoriale e imprenditoriale così che si abbia ben chiaro chi è l’Autore, cosa intende raccontare nei suoi libri, con i suoi scritti.



    Dottore Guida, la cultura non passa mai di moda, nel periodo dell’emergenza sanitaria, le istituzioni, il piccolo e il grande pubblico hanno compreso da subito l’esigenza della lettura di un buon libro. Ci illustra il suo pensiero in merito?

    Gia’ con i primi interventi Governativi per quello che concerne ristori, per la pandemia, va detto che …. questi non bastano mai, tanto grande il danno subìto da tutta la filiera editoriale e libraria, tutto quel che si e’ perduto in periodo di lockdown e’ difficile da recuperare. Quello che e’ importante e’ stato il segnale politico che ha voluto dare comunque il Governo, riconoscendo il libro come bene di prima necessita’, affiancato a tutti gli altri beni di cui non è possibile farne a meno. Anche nelle zone rosse in Italia, le librerie sono rimaste aperte, questa e’ stata una cosa importante, come erano aperte le panetterie, le edicole, ecc, cosi’ anche le librerie. Si e’ dato questo senso importante, che non ha significato dal punto di vista materiale, ma ha significato dal punto di vista morale, psicologico e sociologico : il primo passo per la concreta valorizzazione della promozione della lettura. Ora, si deve cominciare a lavorare per costruire un progettualità di filiera in grado di poter avere accesso alle imminenti risorse  del “vettore”, Recovery Plan in corso di redazione dal nuovo Governo Draghi. E’ importante che almeno si riesca a trovare anche “una piega” tra proposte di investimenti che saranno portate poi a Bruxelles, poiche’ il libro continui ad essere considerato quel formidabile e insostituibile vettore della notizia e delle informazioni. Allora, se c’è un programma, un progetto che prevede un qualche cosa, tipo la digitalizzazione dei territori, la valorizzazione delle scuole ecc, dovrebbe esserci sempre il libro come strumento e come vettore di queste informazioni e di conoscenze. Ecco, se riusciamo ad arrivare a questo direi anche come Associazione di categoria, allora vuol dire che siamo riusciti a fare una vera azione di promozione anche delle nostre imprese.

    Dottore Guida, ricordiamo anche la Guida Editori che ha compiuto i suoi primi 100 anni di storia nel 2020, una terza generazione di Editori, ci parla della sua antica storia?

    Cerchiamo di mantenerci giovani comunque, nonostante il secolo di eta’. D’altronde siamo arrivati alla terza generazione, devo dire che siamo stati innovativi nel corso di tutto questo secolo, di tutti questi 100 anni, inventandoci una serie di azioni, attivita’, che potessero trovare spazio nel mercato, e mi riferisco alle origini: <<quando il nonno avvio’ l’attivita’ con una realta’ assai atipica, si “inventò” una biblioteca circolante, camminava difatti per tutta la città con un banchetto e noleggiava i libri come fosse una biblioteca>>. Parliamo degli anni 20 del secolo scorso, un segnale che andrebbe visto nell’attualita’. Il nonno Alfredo aveva sperimentato ante litteram la consegna a domicilio, oggi parliamo di Uber, Glovo, ecc, all’epoca il nonno portava a domicilio già 100 anni fa’ i libri e la cultura nelle case. Nel corso degli anni, poi abbiamo avuto molte evoluzioni, ma il principio resta sempre lo stesso, quello di raggiungere quanti piu’ lettori possibile. Oggi vengono utilizzati i social, tutti i canali web, all’epoca che non esisteva la tecnologia, venivano utilizzati i banchetti che si portavano fisicamente in tutte le Piazze Napoletane. L’innovazione di questi ultimi anni è dedicata alla gestione del progetto, il progetto è quello di avvicinare il lettore, e’ arrivare fino e sotto casa oggi come 100 anni fa’. Questa era l’originalita’ della proposta. Negli anni 60, poi c’erano i miei zii, la seconda generazione dei Guida, la azioni per avvicinare i lettori sono state effettuate con la creazione degli eventi culturali nella saletta rossa. C’erano momenti di Incontri con Autori ed intellettuali, lettori, indipendentemente da quello che potesse essere il desiderio di vendere i libri, il tutto per incentivare la lettura. Lo stesso Achille Bonito Oliva che ad oggi e’ uno dei massimi esperti di arte contemporanea, mosse i primi passi proprio nella Casa Editrice Guida Editori, inventandosi una serie di eventi sull’arte contemporanea insieme a Giulio Carlo Argan. La Guida Editori e’ stata una vera palestra di vita, ecco piu’ che una scuola una palestra di queste attivita’, fino ad arrivare alla terza generazione, Io ho voluto evolvere queste attività con l’innovazione tecnologica, di prodotto e di processo, per cui oggi si va’ sulla stampa digitale, la stampa on Demand, e tutte le azioni di marketing utilizzando la tecnologia digitale. Nel Lockdown abbiamo movimentato moltissimo il nostro magazzino, non abbiamo potuto beneficiare dei ristori, quelli che erano previsti per le aziende, poiche’ non abbiamo avuto la riduzione di fatturato così come previsto dalle normative, il che’ significa che siamo riusciti nonostante tutto a mantenere alto il livello, non solo di commercializzazione ma soprattutto di presenze, di diffusione presso i lettori, e questo e’ il segnale piu’ interessante. Siamo riusciti a tenere posizione.

    Dottore Guida, un progetto futuro per i nuovi ed emergenti Editori?

    Non ritengo interessante o utile la mancetta dei ristori, ma trovo interessante per esempio un progetto legato alla promozione della lettura, un esempio: << i soldi dovrebbero arrivare direttamente alle biblioteche, siano esse scolastiche, private, pubbliche che dovrebbero acquistare i libri dai librai che acquistano  dagli Editori del territorio, solo così è pensabile poter mantenere viva tutta la filiera editoriale che da lavoro e vita a migliaia di addetti e che consentirebbe la migliore diffusione del piacere della lettura.>> Un progetto che secondo me ha le gambe lunghe, e che puo’ far beneficiare tutto il mondo del libro, e non la singola impresa che avrebbe il fiato corto. Si attiverebbe tutto il percorso di cui beneficerebbero tutti i player della filiera. Avremmo arricchito la biblioteca, il lettore va’ a leggersi il libro in biblioteca un luogo di socialità con la conseguente crescita di livello culturale nel tempo sociale, e quindi un arricchimento complessivo non solo di “portafoglio” ma anche “di testa”. Questo e’ il progetto che la politica dovrebbe recepire e che deve poi attivare un arricchimento complessivo. Si ringrazia l’Ufficio stampa Ugo Cundari.

    Valentina Busiello




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