Stabiese ucciso in Tunisia: i tre assassini hanno confessato e rischiano la pena di morte

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Stabiese ucciso in Tunisia: i tre assassini hanno confessato e rischiano la pena di morte.

 

Era andato in Tunisia, nella città di Monastir, a settembre dopo il tampone negativo al covid per stare più tranquillo. Giovanni Donnarumma, 73 anni, originario di Pimonte ma da decenni residente  nella zona dell’Acqua della Madonna a Castellammare vi ha trovato la morte.

Ucciso da tre anditi che domenica sera sono entrati in casa per una rapina colpendolo a morte. I tre, due fratelli di 17 e 20 anni, e un loro cugino, sono stati già arrestati e ora rischiano la pena di morte. Giovanni Donnarumma, ex operaio Fincantieri in pensione, aveva sentito i suoi familiari proprio poche ore prima di essere ucciso. Si informava su come procede la pandemia in Italia e Castellammare. Ora i suoi familiari attendono notizie su come e quando riportarlo in Italia. Sono in contatto con la Farnesina. Il fratello Biagio, che vive a Pimonte con il resto della famiglia, ha raccontato che  “Giovanni si faceva benvolere e aveva tanti amici lì”. Amava fare  le immersioni subacquee e lunghe passeggiate in bici.



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    “Mercoledì sera i vigili di Pimonte mi hanno consegnato una scarna comunicazione in cui si riferiva solo della sua morte, senza dettagli”, ha raccontato ancora il fratello Biagio. E poi ha aggiunto: ” Adesso vogliamo solo sapere cosa fare per poter recuperare la sua salma e riportalo a casa per il funerale”. La polizia tunisina continua le indagini sull’omicidio anche perché, nonostante la confessione di uno dei tre arrestati, si cercano altri eventuali complici tra cui qualche conoscente di Giovanni Donnarumma che avrebbe fatto da basista per la rapina finita nel sangue.

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