Boss scarcerati, il pm Maresca: ‘Ancora lacune nel DL. Regione? No, grazie’

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“Con i nuovi vertici è iniziata a cambiare la musica. Esisteva una emergenza carceraria tanto grave che si sono contati 498 mafiosi mandati a casa ed è arrivato un provvedimento nella forma del decreto legge per porre rimedio a questa emorragia di detenuti dal carcere… non so se basterà…” pero’ “lo Stato che interviene con decreto legge a coprire le sue mancanze strutturali rischia di non essere visto come uno Stato giusto ma voglio prima leggere il decreto…” in cui al momento “sembra ci siano ancora delle gravi lacune. Ovviamente spero di sbagliarmi”.

Così, il sostituto procuratore generale di Napoli Catello Maresca, sul profilo FB di Juorno.it, interviene sul decreto del Governo che promette il ritorno in carcere dei mafiosi. Per Maresca, pero’, nel decreto sarebbero stati dimenticati i detenuti sottoposti a misure cautelare: “Sono decine di mafiosi – l’ultimo è il casalese Giacomo Capoluongo – che sono ‘usciti’ con provvedimenti dei giudici ordinari (non dei magistrati di sorveglianza). Loro li lasciamo a casa? Peraltro senza un termine. E sembra abbiano dimenticato anche i mafiosi che escono per l’indultino previsto dall’art. 123 del decreto ‘Cura Italia'”.

“Il fatto che mi sia intestato questa battaglia (sulle problematiche che affliggono le carceri italiane, ndr) – ha poi detto il magistrato, riferendosi alle voci di sue presunte candidature, anche alle prossime regionali in Campania – ha indotto molti a propormi per quasi tutti i posti dell’arco costituzionale. Da capo del Dap a presidente di Regione, forse mancano solo presidente della Repubblica e Pontefice. Ringrazio tutti, ma io sono e mi sento profondamente magistrato e forse prima ancora uomo antimafia. Un ruolo che svolgo in Tribunale, nelle Scuole, all’Università e tra la gente, nonostante qualcun altro abbia ritenuto che non fossi utile alla struttura creata da Giovanni Falcone”.


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