Liberi due dei 4 rapinatori della zona Vesuviana in trasferta al Nord

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Scarcerati due rapinatori del pericoloso commando che lo scorso anno aveva assaltato l’ufficio postale di Nonio vicino Verbania sul lago maggiore. Si tratta di Annunziata Angelo ed Amato Nunzio. Entrambi, assistiti dall’avvocato penalista Gennaro De Gennaro. I due imputati avevano presentato, tramite il loro difensore di fiducia, istanza di scarcerazione dopo circa un anno di detenzione in carcere.
Il giudice, accogliendo l’istanza del loro difensore ha scarcerato l’esecutore materiale della rapina ovvero il torrese Amato Nunzio e l’organizzatore dell’operazione delittuosa Annunziata Angelo di Ottaviano. Una doppia scarcerazione, insperata per un episodio gravissimo. La rapina aveva messo in agitazione la tranquilla cittadina di Verbania ed il suo circondario.

I rapinatori che misero a segno la rapina sono considerati tra i più pericolosi professionisti di rapine in banca del napoletano. Due del commando avevano assaltato, come in una scena di un far west, l’ ufficio postale di Nonio con armi in pugno, sfruttando il fatto che non fossero presenti ne vigilanza né telecamere di videosorveglianza. Quell’episodio aveva terrorizzato il Verbanese. Una rapina studiata nei minimi particolari. Eppure qualcosa era andato storto sebbene i rapinatori si erano impossessati del bottino ed erano scappati via. A tradirli però il DNA di Amato Nunzio. Dopo pochi mesi erano stati arrestati.
Erano finite in manette, quattro persone: un 63enne di Cesara, ma originario del napoletano,Ignazio Moccia, carpentiere incensurato che aveva messo a disposizione casa sua come base logistica per i rapinatori, e tre uomini residenti nel napoletano, tutti con precedenti per reati contro il patrimonio, Maurizio Esposito, classe 1974, Nunzio Amato di 25 anni, di Torre Annunziata, Angelo Annunziata classe 1971 di Ottaviano. Le quattro ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal Gip del Tribunale di Verbania, erano state eseguite il19 marzo, dai carabinieri del comando provinciale di Verbania insieme ai colleghi di Napoli. La sentenza di primo grado è prevista a maggio.




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