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Emergenza Coronavirus nelle carceri campane, il Sappe scrive a De Luca: ‘Mascherine agli agenti e chiudiamo le mense’

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“Signor Presidente della Regione Campania Dott.Vincenzo De Luca, Le esprimo il nostro consenso e stima per la sua azione, autorevole attenta e responsabile, messa in campo per contrastare la perniciosa diffusione del Coronavirus sul territorio della nostra Regione.
Chi Le scrive è il Segretario Nazionale del S.A.P.Pe, Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, il più rappresentativo Organismo di rappresentanza della categoria, Emilio Fattorello, responsabile della Regione Campania.
A nome e per conto del Personale della Polizia Penitenziaria che rappresento, personale che, come Lei sa, con il proprio servizio garantisce sicurezza ed Ordine Pubblico, come ha potuto constatare in questi giorni durante le assurde rivolte di criminali negli Istituti Penitenziari a partire proprio dalla Campania, rivolte violente che non hanno raggiunto estreme conseguenze grazie all’abnegazione e senso del dovere del Corpo di Polizia Penitenziaria.
Eroi Silenziosi, ci amiamo definire, proprio per la poca considerazione che ci viene attribuita dalla Società, dalla Politica e dalla nostra stessa Amministrazione, come in queste ore denuncia il nostro Segretario Generale Dott. Donato Capece a tutte le Autorità e mass media.

Il nostro eroico servizio, definito pubblico ed essenziale, nelle ultime ore, resta invisibile e nascosto ai più, all’ombra di quei bastioni che delimitano le nostre sedi di lavoro e nello stesso tempo ci isolano. Nessuno si accorge di questi nostri drammatici giorni che oltre a vivere ed operare in condizioni, già di per sé, critiche riguardo alla sicurezza sui nostri posti di lavoro, siamo chiamati ed esposti ad affrontare un altro pericolo: il coronavirus, davanti al quale ben poco fanno i cancelli, i muri di cinta o altro. Le nostre strutture per la maggior parte sono vetuste e fatiscenti sia per una giusta Esecuzione Penale e sia per il regolare adempimento dei nostri compiti istituzionali, strutture inadeguate per la enorme popolazione detenuta presente ove orbitano circa 8000 ristretti e circa 4000 unità della Polizia Penitenziaria senza contare centinaia di altri operatori di altri Comparti e migliaia di familiari dei detenuti che accedono, a vario titolo, nelle nostre quindici strutture dislocate sul territorio regionale. Quindi parliamo di numeri che non possono coesistere in spazi angusti e malsani, con l’esposizione a tanti contagi ai quali si va ad aggiungere il famigerato coronavirus, numeri che non bisogna dimenticare si traducono in esseri umani.

Dopo le esternazioni rese, chiedendo venia per lo sfogo e per esserci dilungati, ci rivolgiamo a Lei esimio Governatore Dott. Vincenzo De Luca perché vi riconosciamo come giusto interlocutore in un momento di confusione ed incertezze scaturite anche dal susseguirsi di ambigui Decreti Governativi e dalle confuse disposizioni della nostra stessa Amministrazione.
Oltre a reclamare la dotazione delle protezioni individuali (DPI), mascherine, guanti, disinfettante ed altro, chiediamo un suo autorevole intervento per la chiusura delle mense e l’erogazione del previsto buono pasto in sostituzione del servizio spettante.
E’ vero che i decreti emanati, per il contrasto al contagio autorizzano il funzionamento delle mense, a condizione di salvaguardare le prescrizioni emanate, in particolar modo l’obbligo di mantenere determinate distanze interpersonali, ma questo nelle nostre mense non avviene, sia per l’alto numero di aventi diritto al servizio de quo, sia per gli spazi ridotti di dette strutture e sia per il tipo di arredi aziendali, basti pensare che la distribuzione di sale, olio, aceto e pepe non è distribuito in dosi monouso ma in contenitori che passano di mano in mano a centinaia di persone che devono consumare il pasto in trenta minuti in ambienti non forniti di adeguata aereazione, come già verificato dai competenti uffici delle A.S.L. competenti.
Da osservare inoltre che per il funzionamento di dette mense negli Istituti Penitenziari esiste una mobilità notevole di addetti che provengono dall’esterno, inservienti, cuochi, operai per il trasporto di generi, responsabili del servizio, che comunque non fornisce le adeguate garanzie richieste in questo particolare momento. Oggi apprendiamo che i nostri servizi sono classificati tra quelli “pubblici essenziali” quindi non sopprimibili, proprio per questo bisogna che siano espletati in maniera e condizioni ottimali a cominciare dalla tutela della sicurezza sul posto di lavoro, mai come adesso.
Signor Presidente Dott. Vincenzo De Luca con la presente chiediamo un suo autorevole intervento al fine di valutare la sospensione del servizio mense per il personale di Polizia Penitenziaria nell’ambito dei Penitenziari della Regione ricorrendo alla erogazione dei buoni pasti, come previsto.
Numerose mense presenti negli Istituti Penitenziari della Regione sono state oggetto di nostre denunce alle Autorità Sanitarie competenti, per le condizioni carenti dell’igiene e salubrità, ancor prima della diffusione del coronavirus, in tempi meno sospetti.

Si coglie l’occasione per chiedere un intervento urgente delle Autorità in indirizzo per l’approvvigionamento e distribuzione individuale dei mezzi di protezione (DPI), e sulla diramazione di notizie circa le modalità di uso delle stesse in considerazione che l’Amministrazione informa il personale a non indossare le mascherine se non davanti a casi conclamati e/o positivi che durante il nostro servizio potrebbero essere a noi sconosciuti ed ancora conoscere le procedure in caso di contatti diretti con il contagio o soggetti positivi.

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