Coronavirus, chiusi parchi e giardini, stop alle passeggiate. Ecco le nuove norme del decreto firmato ieri sera

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Intanto il governo ha emesso una nuova ordinanza, con misure più restrittive per contenere il contagio da Coronavirus. Le nuove misure, che si sommano alle esistenti, sono valide dal 21 marzo al 25 marzo, quando scade il dpcm che aveva imposto la stretta a tutti gli spostamenti e la chiusura di bar e negozi. E’ vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici, resta consentito svolgere individualmente attività motoria nei pressi della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona, non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto. Chiusi gli esercizi alimentari nelle stazioni ferroviarie e stop agli spostamenti verso le seconde case nei giorni festivi.
Una stretta sullo sport e i giochi all’aperto, la chiusura di tutti i parchi e i giardini pubblici, il divieto di raggiungere le seconde case nel weekend. Ecco la nuova stretta del governo per contenere il contagio da Coronavirus. I dati drammatici degli ultimi giorni e le fughe in avanti delle Regioni, nonché il pressing dei partiti, spingono il premier Giuseppe Conte a dare il via libera a un ulteriore giro di vite. Sono misure pensate per evitare “fughe all’aperto” nel weekend. Arrivano non con un nuovo dpcm ma con un’ordinanza, firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Si annunciava un giro di vite ancora più duro, ma l’esecutivo sceglie di lasciare aperti i supermercati e non limitare ulteriormente l’attività degli uffici, in attesa delle nuove decisioni che dovranno essere prese la prossima settimana. Il 25 marzo scade infatti il decreto del presidente del Consiglio che aveva imposto il giro di vite più pesante: arriverà una proroga, anche oltre il 3 aprile. Sulla durata e l’entità delle misure si deciderà nei prossimi giorni in base ai nuovi dati sul contagio. Non e’ escluso un decreto con le “sanzioni più efficaci” invocate dal capo della Polizia Franco Gabrielli e magari per autorizzare controlli attraverso gli spostamenti dei cellulari.

PARCHI E GIARDINI – E’ vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici. La misura adottata già nelle grandi città, vale per tutta Italia.

PASSEGGIATE E CORSA – Troppe persone a spasso: arriva perciò il divieto di svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto. Resta consentito fare, purché da soli, attività motoria nei pressi dei casa, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona.

    BAR DI STAZIONI E AUTOGRILL – Sono chiusi gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento di benzina. Possono restare aperti gli autogrill lungo le autostrade ma vendendo solo prodotti da asporto. Restano aperti i bar di ospedali e aeroporti, con obbligo di assicurare il rispetto della distanza di almeno un metro.

    STOP ALL’ESODO NEL WEEKEND – Per frenare i rischi di esodo nel weekend verso case vacanza e seconde case, il governo dispone dal venerdì al lunedì il divieto di ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale.

    SALTA LA STRETTA SU NEGOZI E UFFICI – Il nuovo giro di vite arriva dopo lunghe discussioni e una riflessione del premier, che voleva evitare di imporre nuove misure draconiane soprattutto se dall’effetto dubbio. Il ministro Roberto Speranza, il Pd e i Cinque stelle spingono per una stretta ancor più dura. Conte ascolta gli esperti e poi ne parla con i capi delegazione prima di dare il via all’ordinanza. Fino alla mattinata era in discussione la possibilità di chiudere o limitare gli orari dei supermercati nel weekend, almeno nei centri commerciali (nel fine settimana c’è già in Regioni come il Lazio la chiusura alle 15 e in Veneto la serrata totale). Ma il premier nutre dubbi sull’efficacia della misura e una parte del governo è contraria: sarebbe “un errore”, per Matteo Renzi. E cosi’ il rischio di scatenare nuove corse ai rifornimenti e affollamento negli orari di punta, porta a scegliere di non imporre nuove limitazioni generalizzate. Stesso discorso per gli uffici e i negozi diversi dagli alimentari: il governo, nonostante il pressing delle Regioni, conferma le norme esistenti. E affida a Speranza un’ordinanza più soft del previsto. La prossima settimana, dalle scuole ai negozi, fino alle fabbriche, sarà il momento di nuove decisioni.


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