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Vertenza Jabil, i sindacati bocciano il piano dell’azienda

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Ancora un nulla di fatto nell’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo Economico circa il futuro dei lavoratori dello stabilimento Jabil di Marcianise (Caserta), per i quali e’ in corso una complicata vertenza, dal momento che l’azienda ha annunciato ormai da mesi di voler licenziare 350 addetti su 700, che andrebbero poi ricollocati in altre realta’ produttive. Giorgio Sorial, vice capo di gabinetto del Ministro presente all’incontro tra le Organizzazioni Sindacali e la Direzione Aziendale di Jabil, ha invitato le parti a rivedersi in sede territoriale per provare a trovare soluzioni condivise per la gestione degli esuberi. L’azienda ha presentato un piano industriale, che almeno per ora ha trovato i sindacati piu’ freddi; i rappresentanti dei lavoratori hanno poi chiesto al ministero la garanzia che la cassa integrazione in deroga, in scadenza il 10 novembre prossimo, venga prorogata di altri quattro mesi per poter gestire la vertenza in maniera il piu’ possibile tranquilla. “Riteniamo insoddisfacente l’esito del confronto – spiega il segretario della Fiom-Cgil Francesco Percuoco – durante il quale e’ stato presentato un piano industriale troppo vago, fatto di buoni propositi senza nessuna certezza. Per la ricollocazione dei lavoratori, oltre alle solite aziende, ci sono alcune in fase di start up che hanno tempi di avviamento che superano il periodo di cassa integrazione. Il 24 ottobre i sindacati terranno un’assemblea per informare i lavoratori e valutare le iniziative per il prosieguo della vertenza. Per Giovanni Rao, della segreteria regionale della Uilm, “la Jabil non puo’ uscirsene con un piano industriale cosi’ debole; si tratta di una multinazionale dell’elettronica, deve e puo’ fare altri sforzi, come anche quello di trovare nuove commesse. Anche sulla ricollocazione dei lavoratori in esubero ci aspettiamo che la Jabil trovi aziende di spessore, certificate. Non accetteremo che a pagare siano i lavoratori”.

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