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Napoli, vuole un certificato di malattia ma è senza documento: rompe una maniglia al San Gennaro

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Napoli. La dottoressa Lucia Moscariello ha affidato alla sua pagina facebook la descrizione dell’ennesima aggressione verificatasi all’interno del Presidio S. Gennaro, sede della continuità assistenziale del distretto 29 Stella S. Carlo Arena e che i componenti della pagina ‘Nessuno tocchi Ippocrate’ classificano come la numero 77 dell’anno.
“Ieri sera –ha denunciato la professionista – nel presidio di Continuità assistenziale (Ca) in cui lavoro nell’Asl Napoli 1 Centro, un utente “molto gentilmente” ha rotto la maniglia della porta antipanico, dopo aver lanciato insulti e minacce al collega che si era rifiutato di redigere il certificato di malattia dal momento che l’assistito era sprovvisto di documento d’identità. Le guardie giurate che sono all’ingresso dell’ospedale non sono neanche salite a costatare il danno per fare, come di prassi, un verbale. Frattanto il tizio che aveva detto che sarebbe tornato con il documento (cosa che non ha fatto) si è eclissato.
Sull’ennesimo, intollerabile, episodio l’intervento del coordinatore del Presidio di CA del Distretto 29, dottor Mariano Guida, dirigente del Sindacato Smi e componente Smi presso Ucad del distretto 29, che oltre ad esprimere la solidarietà ai colleghi ha preparato una relazione sul caso per la direzione distrettuale e di presidio, chiedendo maggiore sicurezza per i medici.
Sull’argomento è intervenuto anche il sindacalista napoletano Giuseppe Alviti leader associazione guardie particolari giurate che esprimendo solidarietà ai medici ha voluto anche  ricordare che “le guardie particolari giurate devono intervenire nell’ immediatezza dei fatti e se il danno viene prodotto in loro assenza una volta allertati devono relazionare al proprio istituto di vigilanza privata che ha il compito di gestire la sicurezza e quindi provvedere alla consequenzialità delle condizioni lavorative. Ebbene sparare a zero direttamente sull’operato delle guardie giurate non fa che inasprire il pubblico alla intolleranza verso qualsiasi forma di divisa. Quindi sarebbe cosa buona e giusta se si hanno delle rimostranze farle secondo le regole d’ istituto dettata per i medici dalla Asl na 1 e non arbitrariamente descriverle pubblicamente su fb e facendo note stampa”.

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