Marcia della legalità a Pomigliano, gli studenti: ‘No a passerelle politiche’

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“Per amore del mio popolo non tacero'”. Dal comune di Pomigliano d’Arco nessun patrocinio morale alla marcia in ricordo di don Peppe Diana, ma la frase del prete ucciso 25 anni fa dalla camorra, era ben visibile su una gigantografia affissa sulla facciata del municipio, davanti al quale hanno sfilato le migliaia di studenti e alunni del territorio per quella che era nata come una manifestazione per la legalita’, e che si e’ trasformata in una querelle tra il sindaco Lello Russo e Salvatore Cantone, presidente dell’associazione antiracket “Domenico Noviello”. Polemica messa a tacere dallo stesso Cantone, il quale ha anche ringraziato il sindaco per aver pagato palco ed audio. Cantone ha visto pero’ scendere al suo fianco esponenti del M5s, che hanno sfilato per parte del corteo insieme ai ragazzi, ed ha ottenuto il patrocinio morale del Ministro della Giustizia per le manifestazioni sul territorio. La connotazione divenuta in parte “politica” della marcia non e’ piaciuta a tutti i partecipanti, tanto che una parte degli studenti ha sottolineato “l’inutilita’ delle passerelle politiche”. “Siamo qua per ricordare chi muore nella lotta alla camorra – hanno spiegato alcuni studenti delle scuole superiori – non servono le passerelle dei politici. Bisogna agire e non lasciare solo chi lotta contro la camorra e l’illegalita'”.




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