Camorra, pentiti inattendibili: il boss De Micco evita l’ergastolo

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Ha evitato l’ergastolo il baby boss di Ponticelli, Salvatore De Micco, capo dei  famigetari “Bodo” e con lui anche il killer Gennaro Volpicelli. Entrambi erano accusato di essere gli esecutori materiali dell’omicidio di Massimo Imbimbo, assassinato il 6 dicembre del 2011 a Ponticelli. La Corte di Assise d’Appello di Napoli ha condannato entrambi a 30 anni di carcere accogliendo la tesi degli avvocati Stefano Sorrentino e Claudio D’Avino che avevano sottolineato l’occasionalità dell’omicidio e la mancanza della programmazione e quindi premeditazione. In primo grado i difensori avevano fatto notare le incongruenze di uni dei pentiti che accusava i due. Ovvero Antonio Sarno detto “polpetta”, figlio di Luciano (morto la scorsa settimana dopo una lunga malattia). “Quel giorno mi trovavo in mac­china, stavo parlando al telefono con la mia fidanzata, quando ho visto uno scooter passare a tutta velocità e ho assistito al delitto. Ho riconosciuto De Micco e Volpicelli. E anche De Micco ha ri­conosciuto me”, aveva spiegato durante il processo il giovane pentito. Gli avvocati fecero nootare come il collabora­tore di giustizia Antonio Sarno, alias “polpetta”,avesse sostenuto di essersi trovato sulla scena del de­litto pochi istanti dopo l’agguato  In quella circostanza il figlio di Luciano Samo avrebbe dunque visto e riconosciuto sia De Micco che Volpicelli. Una testimonianza chiave. Ma nei mesi precedenti  lo stesso pentito aveva sostenuto che quel giorno si sarebbe trovato in compagnia del­l’omonimo cugino, Antonio detto “spillo”. Ma quest’ultimo, che invece non è collaboratore di giustizia, ha invece spiegato di aver incontra­to il proprio congiunto soltanto due giorni dopo la morte di Im­bimbo e che, anche in questo frangente, non gli avrebbe riferito al­cunché in merito all’omicidio. I giudici del collegio della Corte di Assise d’Appello di Napoli (presieduta da Alfonso Barbarano) hanno quindi accolto la tesi dei difensori e condannato a 30 anni di carcere Salvatore De Micco e Gennaro Volpicelli.




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