Cultura

La scoperta di Alberto Angela, ritrovato a Napoli l’olio più antico

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L’olio forse piu’ antico mai ritrovato arriva dai depositi del Museo archeologico di Napoli. E a fare la scoperta, Alberto Angela, insieme a tutta la troupe che stava effettuando riprese per la trasmissione “Stanotte a Pompei”, in onda su Rai 1 domani in prima serata. A raccontare la sorpresa emersa da uno dei giacimenti di cultura piu’ importanti d’italia, lo stesso Angela, che definisce i depositi del Mann “una specie di grotta delle meraviglie, straordinari”. “Avevamo appena filmato questo bellissimo affresco – spiega, mostrando un’opera ritrovata a Ercolano in una domus che raffigura una bottiglia d’olio in vetro accanto ad un pezzo di pane – mi sono fermato per fare una foto con il cellulare e cercavo un bicchiere che avevo visto li’ vicino quando ho notato una cassetta antica”. Una cassetta di epoca borbonica dalla quale e’ emersa una bottiglia quasi identica a quella raffigurata nell’affresco e colma di qualcosa che nei secoli si era consolidato. Il direttore del museo, Paolo Giulierini, ha subito attivato gli esperti della Dipartimento di Agraria dell’universita’ di Napoli Federico II l, che hanno avviato le prime indagini. “Abbiamo fatto le prime prove a questa sostanza organica – spiega uno dei ricercatori, il professor Sacco – mi occupo dal 1987 di olio di oliva e la comparazione degli acidi grassi del contenuto della bottiglia e’ proprio quella dell’olio di oliva”. Naturalment le analisi sul reperto organico sono ancora in corso, ma, spiega Angela, “molto probabilmente e’ olio d’oliva di eta’ romana, olio solidificato. In altri recipienti emersi dall’eruzione del 79 dopo Cristo c’erano tracce di olio, incrostazioni, ma mai e’ stata trovata una bottiglia ancora piena”. La bottiglia dunque racconta una lunga storia, sia quello della citta’ seppellita dalla cenere e lapilli e poi investita dal surge durante l’eruzione pliniana di eta’ imperiale, sia quella degli scavi borbonici che l’hanno condotta a fare un lungo sonno nei depositi del museo fino ad ora.

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