Battipaglia, scoperto terreno con 150 piante di canapa indiana: tre arresti

SULLO STESSO ARGOMENTO

Nella giornata di ieri 24 maggio, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Investigativa e della Squadra Volante del Commissariato di P.S. di Battipaglia, nel corso di attività finalizzate al contrasto della produzione, coltivazione e vendita di sostanze stupefacenti, a conclusione di pregresse ed articolate attività info-investigative, hanno arrestato M. P., pregiudicato di anni 59, il quale conduceva una piantagione di marijuana all’interno della sua proprietà in Roccadaspide . Individuata detta dimora e accertata la presenza dello stesso, gli agenti procedevano prontamente a perquisizione locale che si concludeva con esito positivo. In un vicino fondo, nelle pertinenze dell’abitazione dell’uomo venivano rinvenute:
n. 150 piante di canapa indiana interrate ed alte tra i 10 ed i 90 centimetri le quali risultavano avere un peso complessivo di kg. 15,95;
nr. 4 sacchi in materiale plastico, tutti contenenti foglie, steli e infiorescenze essiccate, che successivamente risultavano positive al test della marijuana e rispettivamente del peso di kg. 2.20, gr. 700, kg. 2,35 e kg.1,55;
nr. 17 piantine di canapa indiana in vaso, della lunghezza tra i 5 e i 10 centimetri.
Inoltre, all’interno dell’abitazione veniva rinvenuto un portagioie in legno con all’interno un involucro in cellophane contenente gr. 6,7 di marijuana e una bilancia elettronica di precisione.
Durante le fasi operative, presso la suddetta proprietà giungeva a bordo della propria autovettura G. A. N., 34enne originario di un paese limitrofo, il quale sottoposto a perquisizione personale, veniva trovato in possesso di due bustine in plastica con chiusura a binario contenenti ognuna marijuana del peso complessivo lordo pari a gr. 5.0, di due bustine in plastica con chiusura a binario contenenti totalmente nr. 5 pezzi di hashish del peso complessivo lordo pari a gr. 6.2, di una bustina in cellophane termosaldata all’estremità contenente cocaina del peso complessivo lordo pari a gr. 4.6 e di due tritaerba in metallo. Pertanto, dopo le formalità di rito, su disposizione del P.M. di turno, venivano arrestati e posti a disposizione dell’A.G. per i seguiti di legge.
Nella stessa giornata gli agenti della Squadra Investigativa del suddetto Commissariato, nel corso delle attività di contrasto alla diffusa fenomenologia della commercializzazione di sostanze stupefacenti nel centro di Battipaglia, dopo lunghe e complesse attività di osservazione e pedinamento, traevano in arresto G. M. pregiudicato 39enne battipagliese, il quale aveva organizzato una fiorente attività di spaccio tra la propria abitazione e la sede della ditta presso la quale lavora. Gli agenti procedevano alla perquisizione personale dell’uomo, che si trovava sul posto di lavoro, in seguito alla quale venivano rinvenuti, dentro un pacchetto di sigarette nr. 3 stecche di hashish del peso complessivo netto pari a gr. 1,6. La successiva perquisizione domiciliare permetteva di rinvenire nella specchiera del bagno altre 12 stecche di hashish del peso complessivo netto pari a gr. 14,8 ed un coltello a serramanico con la lama intrisa delle medesima sostanza stupefacente. Dopo le formalità di rito, su disposizione del P.M. di turno, l’uomo veniva tratto in arresto e posto a disposizione dell’A.G. per i seguiti di legge.




LEGGI ANCHE

Castellammare choc: in rete tutte le immagini dell’omicidio di Alfonso Fontana

Era arrivato con qualcuno a Torre Annunziata la sera in cui fu ucciso Alfonso Fontana, il rampollo della nota famiglia di camorra dei "Fasano" di Castellammare di Stabia. Per il suo omicidio è in carcere da un mese uno dei boss del quartiere Moscarella, Catello Martino detto "puparuolo". La novità investigativa per i soli media la si evince da un video , che stava circolando in rete da due giorni e che è stato diffuso...

Omicidio Maimone, colpo di scena al processo: testimone incriminato in udienza

Durante il processo sull'omicidio dell'aspirante pizzaiolo Francesco Pio Maimone a Napoli, un testimone chiave è stato incriminato per falsa testimonianza durante l'udienza. Il titolare di uno degli chalet vicini al luogo della tragedia ha fornito dichiarazioni contraddittorie e omissive, portando alla sospensione dell'udienza. Il presunto assassino, Francesco Pio Valda, è stato descritto come un soggetto sconosciuto precedentemente alla lite che è scaturita da un litigio riguardante un paio di sneakers firmate. Il comportamento del testimone, Giovanni...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE