Ancora uno spettacolo pluripremiato alla stagione Mutaverso Teatro: venerdì 27 ‘The hard way to understand each other’

SULLO STESSO ARGOMENTO

Mondi interiori raccontati attraverso il corpo. Venerdì 27 aprile alle 21.00, all’Auditorium Centro Sociale di Salerno (Via Cantarella 22 – quartiere Pastena), Vincenzo Albano presenta nella stagione che dirige artisticamente – Mutaverso Teatro – lo spettacolo pluripremiato (Spettacolo vincitore del Premio Scintille 2016 e Giovani Realtà del Teatro 2016; Selezione Visionari Kilowatt Festival 2017) “The hard way to understand each other”, della compagnia Teatro Presente. Un’ospitalità a Salerno nata in collaborazione con Napoli Est Teatro (NEST). Attraverso i corpi cinque attori mettono in scena i mondi interiori dei protagonisti. Per raccontare l’universo dell’emotività, viene accantonata per un momento la parola. Una via di ricerca caratterizzata da immagini e metafore, gesti minimi e poesia. “The hard way to understand each other” è un delicato dipinto sulla quotidianità contemporanea. Una visione ironica del tentativo costante di comprenderci l’un l’altro. È quello che resta delle relazioni fisiche ed emotive in un’era di parole digitali. Una partitura musicale su cui il gesto si muove silenzioso. Come un’emozione che non si può spiegare. Progetto e regia sono di Adalgisa Vavassori; drammaturgia collettiva con Daniele Cavone Felicioni, Gabriele Ciavarra, Clelia Cicero, Julio Dante Greco e Adele Raes; composizioni sonore Gianluca Agostini, scenografia Hillary Piras.




LEGGI ANCHE

Carcere di Poggioreale: protesta dei detenuti del reparto Avellino

50 detenuti del reparto Avellino del carcere di Poggioreale hanno protestato battendo oggetti contro i cancelli di sbarramento dalle prime ore del mattino fino alle ore 15:00 di oggi. I detenuti contestavano la circolare DAP che disciplina la consegna di generi alimentari e indumenti da parte dei familiari (15 kg di indumenti e 5 kg di generi alimentari). Con arroganza, hanno preteso di parlare con il direttore minacciando ulteriori proteste. Grazie all'interlocuzione dell'unico agente rimasto chiuso...

Il clan dei telefonini in carcere. Il pentito: “Entravano nascosti nelle ruote delle sedie a rotelle dei familiari”

L'ingegno dei detenuti e dei loro familiari complici per entrare in carcere tutto quello che di illegale non conosce limite ne ostacoli. "Noi facevamo entrare i telefonini anche attraverso un detenuto di Marcianise di cui non ricordo il nome ma solo il soprannome plusiello, questa persona faceva entrare i telefonini utilizzando la sedia a rotelle di un familiare che veniva a trovarlo in carcere, in quanto le sedie a rotelle non vengono perquisite al momento...

IN PRIMO PIANO

LE VIDEO STORIE