Elezioni, il figlio del procuratore di Salerno: ‘E’ una manovra per delegittimare me’

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Sale di tono la campagna elettorale per le elezioni comunali a Campana nella Piana del Sele.  Andrea Lembo, candidato sindaco del centrosinistra in quel comune spiega che se il Csm abbia aperto un fascicolo su suo padre, il procuratore di Salerno, Corrado Lembo, vuol dire che qualcuno sta tentando di “delegittimare” la sua candidatura. “Forse i miei avversari credono cosi’ di farmi ritirare – dice all’Ansa – invece no, io vado avanti perche’ non c’e’ alcun conflitto di interessi e perche’ io ho il diritto e anche il dovere di esercitare i miei diritti civili”. Andrea Lembo, 32 anni, e’ da quando ne aveva 14 che sta in politica. Tempo fa fini’ nell’occhio del ciclone per l’amicizia con il figlio, anche lui candidato Pd, del governatore Vincenzo De Luca (“conosco Piero da prima che mio padre diventasse procuratore a Salerno”). Oggi arriva la notizia del fascicolo del Csm per il quale il padre rischia il trasferimento: “Una notizia che mio padre ha appreso dalla stampa, visto che non gli e’ stato notificato ancora nulla. Anche la modalita’ di diffusione, e’ segno che si tratta di un’azione mirata”. “Mio padre e’ una persona tranquilla, moderata, capace di accettare con serenita’ quello che succede – dice Andrea Lembo – c’e’ poco da discutere su questa storia, credo che sia il segno di un’azione che mira a delegittimare me strumentalizzando mio padre per il lavoro che svolge”. Una manovra che per il figlio del procuratore “viene dalla politica”. A chi gli chiede se di fronte al rischio trasferimento del padre, abbia pensato anche solo per un attimo di tirarsi indietro, Lembo junior risponde: “Come figlio mi e’ passato per la testa, ma come politico non ho intenzione di fare nessun passo indietro, anzi sono convinto della necessita’ di andare avanti”. Definisce tutto questo un “accanimento ingiustificato”. “Come poterebbe esserci un conflitto di interessi visto che ho solo annunciato la volonta’ di correre per le prossime amministrative? – spiega – Prima di decidere di candidarmi, ne ho parlato con mio padre e dopo il confronto abbiamo concordemente stabilito che non c’era nessun tipo di incompatibilita’ di legge”. Forse, aggiunge ancora, “causo fastidio a qualcuno perche’ non garantisco determinati interessi ma non sono certo tempo un delinquente o un pregiudicato”. E poi, conclude, “mio padre a settembre compie 70 anni e andra’ in pensione, una ulteriore conferma che dietro tutto questo c’e’ solo un tentativo di delegittimarmi”.


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