Madre colpita da infarto e il figlio si suicida: chiarito il giallo dell’Avellinese

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Madre anziana stroncata da un improvviso infarto e il figlio non ha retto al dolore e si e’ suicidato avvelenandosi. E’ questa l’ipotesi più accreditata dai carabinieri del comando provinciale di Avellino che indagano sul giallo della morte di madre e figlio Virginia Petrone, 80 anni, e del figlio Marco Spampinato, 45 anni, trovati senza vita nella loro abitazione di via Sott’Arco a Pietrastornina. Entrambi non presentavano segni di violenza e in casa apparentemente nulla sembrava essere stato manomesso. L’anziana vedova era sul pavimento del piano terra, il figlio al piano superiore disteso sul letto. I carabinieri sono stati avvisati da un parente che vive lontano dal piccolo paese alle pendici di Montevergine. Anche gli amici di Spampinato si sono preoccupati per il silenzio del 45enne. I carabinieri non escludono comunque altre ipotesi e soltanto l’autopsia che il medico legale Elena Picciocchi eseguira’ tra qualche giorno potra’ aiutare gli inquirenti a fugare ogni dubbio.

Da qualche giorno non si avevano più notizie dei due. Un familiare ha fatto la macabra scoperta nel tardo pomeriggio dell’Epifania, poco dopo le 17.30: Virginia Petrone, 72 anni, era al pian terreno in cucina, Marco Spampinato, 43 anni, era sul letto nella sua camera. Inutili i soccorsi. Troppo tardi. Per loro non c’era più nulla da fare. Immediate sono scattate le indagini da parte dei carabinieri, coordinate dal magistrato di turno della Procura della Repubblica del capoluogo. Il medico legale ha effettuato un primo esame esterno sui corpi fino a tarda serata. Preziose saranno le sue indicazioni per capire le cause del decesso. Pare, comunque, che non ci siano segni di violenza.

Un giallo che ha sconvolto la comunità di Pietrastornina. La notizia ha fatto il giro della zona in pochissimo tempo. Dai rilievi operati dai militari non sarebbero state riscontrate tracce di sangue all’interno dell’abitazione. E neanche segni di effrazione a porte e finestre, che avrebbero potuto far pensare all’irruzione di qualcuno dall’esterno. Il familiare che ha allertato i carabinieri non riusciva più a mettersi in contatto con mamma e figlio da qualche giorno. In paese, invece, qualcuno li avrebbe visti anche di recente. Pare addirittura l’altro ieri. Appena ventiquattro ore prima della macabra scoperta dei carabinieri dopo l’irruzione nella palazzina di via Sott’Arco. Ma è tutto ancora da confermare. Ora si resta in attesa dei risultati dell’autopsia.


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