La morte della ballerina di Melito: Alessandra e Giuseppe erano stati alla stessa festa la sera della tragedia

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Era stati insieme alla stessa festa. In un locale di Coroglio. Era una festa di compleanno di una conoscente. Giuseppe Varriale e al sua ex fidanzata Alessandra Madonna si erano parlati a lungo. Poi la bella ballerina di Melito che in quel locale ci lavorava dopo la festa lo aveva cercato con insistenza al telefonino. Due chiamate non risposte da parte di Giuseppe e alla terza l’ennesimo rifiuto di tornare insieme. Alessandra allora si è messa in auto ed è andata sotto la sua casa a Mugnano ad aspettarlo. L’ennesima discussione tra i due poi la tragedia. La cintura della ragazza che rimane impigliata nella portiere del Suv. Giuseppe che parte, lei che vola a terra trascinata dall’auto. Giuseppe si ferma dopo alcuni metri, la soccorre, la porta in ospedale a Giugliano. Sono circa le quattro del mattino. Alle 13 circa il cuore della 24 enne di ferma per sempre gettando nello sconforto familiari ed amici.

“Sono sconvolto, la mia vita eÌ€ distrutta. Non mi sono accorto di nulla: solo quando ho visto Ale a terra con la testa rotta ho capito che era successa una tragedia. L’ho caricata in macchina e l’ho portata in ospedale”. Si è sfogato cosiÌ€ ieri Giuseppe Var­riale, attraverso il penalista che lo difende, l’avvocato Nicola Pomponio. Il gestore di un sito e-commerce di Mugnano eÌ€ ai domi­ciliari e domani compariraÌ€ da­ vanti al gip Barbara Del Pizzo, del Tribunale di Napoli Nord, per l’udienza di convalida del fermo. Il pm Valeria Palmieri, che indaga con il coordina­mento del procuratore France­sco Greco, gli contesta al mo­mento l’omicidio volontario.

L’avvocato Celestino Gentile, che assiste il padre di Alessandra, non eÌ€ convinto che sia andata cosiÌ€ e ipotizza che la ragazza sia sta­ta trascinata dall’auto per un lungo tratto: Io dimostrerebbe­ro le numerose fatture rilevate dal medico legale nel corso del primo esame esterno compiu­to sulla salma. La famiglia ha anche il sospetto che la ballerina abbia gridato mentre veniva trascina­ta, ma che Giuseppe non si sia fermato. Dall’autopsia che si svolgerà martedì probabilmente si potrà capire qualcosa in più sulle cause della morte di Alessandra e forse anche sul comportamento di Giuseppe. Si resta anche in attesa dei risultati dell’alcol test e del narco test fatto sul ragazzo.



    “Di tutto quello che è accaduto – ha spiegato ai giornalisti l’avvocato Pomponio – l’unica cosa certa è che il mio cliente non voleva uccidere la sua ex fidanzata. Contro di lui, un ragazzo incensurato di soli 24 anni, si è scatenata un’autentica carneficina mediatica. Qualcuno ha esagerato, non comprendo questo accanimento ancor prima della conclusione delle indagini e dell’udienza di convalida che si terrà domani”.

    Per mercoledì intanto a Melito, giorno dei funerali di Alessandra Madonna, è stato proclamato il lutto cittadino.

     


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