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Gli ambientalisti chiedono la sospensione della stagione della caccia

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Il partito dei Verdi e la ong animalista Lipu hanno chiesto al Governo di fermare le doppiette, scavalcando le Regioni con i poteri sostitutivi. Ultimo appello oggi degli ambientalisti perché venga sospesa l’apertura della caccia, prevista per domani in quasi tutte le regioni, per non colpire ancora una fauna selvatica stremata da una estate di caldo, siccità e incendi. Da giorni ambientalisti e animalisti chiedono il rinvio della stagione: oggi anche WWF, Enpa, Lac e Lav hanno ribadito l’appello, minacciando ulteriori azioni di protesta. “Il fuoco in Italia ha distrutto ad oggi in Italia una superficie pari al Comune di Roma, 125.000 ettari – ha detto il coordinatore nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, in una conferenza stampa con la Lipu davanti a Montecitorio -. Il mese di agosto a Roma è stato il più caldo degli ultimi 40 anni: a Milano, Torino, Napoli e Palermo è stato il secondo più caldo, dopo il 2003”. Per questo “in una diffida abbiamo chiesto al ministro dell’Ambiente di esercitare i poteri sostitutivi per sospendere l’attività venatoria su tutto il territorio nazionale”. Per il presidente della Lipu (Lega italiana protezione uccelli), Fulvio Mamone Capria, “l’Ispra aveva detto fermate la caccia per l’emergenza siccità e incendi. Invece le Regioni hanno consentito le pre-aperture della stagione venatoria. E’ una cosa che va fermata: le istituzioni, il governo, il Ministero dell’Ambiente prendano posizione e intervengano con i poteri sostitutivi”. Per gli ambientalisti, la fauna selvatica è stremata dalla scarsità di acqua e di cibo, aggravate dalla distruzione di habitat causata dagli incendi, e si riproduce a fatica. In questa situazione, la caccia non fa che decimare ulteriormente una popolazione già fortemente indebolita. “Le Regioni italiane – scrive il WWF – senza che il ministero dell’Ambiente intervenga, danno il via libera ai cacciatori, per completare la mattanza della fauna selvatica, messa a durissima prova dal caos climatico e dai ladri di natura che hanno dato alle fiamme ampie zone dell’Italia”. “Il comportamento del governo italiano – rincarano la dose le ong animaliste Enpa, Lac, Lav e Lipu – rappresenta una netta violazione dei principi che le norme internazionali e nazionali pongono a tutela della fauna selvatica e risulta davvero incomprensibile, a fronte di una situazione ambientale che mai, negli ultimi anni, è stata tanto grave. A fronte di tutto questo, stiamo già studiando le azioni opportune”.

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