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Gragnano, svuotata nella notte la tabaccheria sotto la casa del sindaco

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Gragnano. Quando stamane ha paerto il suo negozio non credeva ai suoi occhi , pensava di essersi dimenticato di aver ordinato un trasloco della merce visto che era tutto vuoto. E invece no, non era un sogno. Era tutto vero. Il negozio era stato completamente ripulito nella notte dai ladri che avevano praticato un buco nel muro dal retro dell'esercizio commerciale. E ad Enrico Sorrentino, 62 anni, titolare della tabaccheria che si trova a Gragnano tra via Crove e via Quaranta, non è rimasto altro che avvertire i carabinieri per denunciare l'accaduto. Enrico Sorrentino , purtroppo per  lui, era già salito agli onori della cronaca per una rapina sempre nella stessa tabaccheria in cui rimase ferito. Due banditi nel settembre del 2014 arrivati in sella a una moto e armi in pugno lo rapinarono. L'uomo però reagì e i banditi prima lo picchiarono alla testa con il calcio della pistola e poi uno dei rapinatori gli esplose contro un proiettile che lo ferì alla gamba. I due banditi, entrambi con con il volto coperto da caschi integrali riuscirono a portare via solo parte dell'incasso lasciando Sorrentino a terra sanguinante e ferito. l'uomo fu trasportato in ospedale in ambulanza e dovette subire un'operazione chirurgica per l'estrazione del proiettile. Ora a oltre 3 anni di distanza c'è stato il clamoroso furto. la notizia ha fatto molto scalpore e da stamane a Gragnano non si parla di altro visto che nel palazzo dove è stato compiuto il clamoroso furto abita il primo cittadino, Paolo Cimmino. I ladri sono entrati dal retro praticando un foro nella parete esterna che da proprio sulle scale d'ingresso della casa del sindaco. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri della locale stazione coordinati da quelli del nucleo operativo della compagnia di Castellammare. I militari stanno visionando le immagini delle telecamere pubbliche e private poste nella zona alla ricerca di elementi utili per risalire ai banditi.

Mazzette per i rifiuti a Torre del Greco: processo per l'ex sindaco e altri 5

Torre del Greco. E' stato rinviato a giudizio l'ex sindaco, Ciro Borriello e con lui gli altri cinque imputati che erano stati arrestati il 7 agosto dello scorso anno per lo scandalo della mazzette pagate per il servizio di smaltimento dei rifiuti nel comune corallino. Con Borriello il gup Laura Crasta del Tribunale di Torre Annunziata ha mandato a processo gli imprenditori della Nu Ciro, Antonio e Massimo Balsamo e i benzinai Francesco Poeti e Virgilio Poeti. Tutti accusati a vario titolo, di corruzione, contrarietà ai doveri di pubblico ufficio, frode in fornitura pubblica e false fatturazioni. Il comune di Torre del Greco si costituirà parte civile nel processo che vede imputato anche l’ex primo cittadino Ciro Borriello. Dopo il rinvio a giudizio  l’ente comunale ha deciso di partecipare nel procedimento penale a carico dell’ex fascia tricolore e degli altri imprenditori coinvolti nello scandalo dei rifiuti. Palazzo Baronale sarà quindi parte civile nel processo. Una scelta, quella dell’ente comunale, presa dopo aver visionato gli atti notificati dalle Fiamme Gialle. Fino al mese scorso il comune di Torre del Greco non era stato individuato dalla procura oplontina come parte offesa. Sarà svolta una perizia fonica per stabilire se il rumore catturato dalle cimici piazzate nell’auto di Ciro Borriello fosse un fruscio di banconote o fogli di carta. L'ex sindaco a più riprese ha affermato di non aver mai favorito di Balsamo, sottolineando come durante il suo mandato hanno perso due gare. Gli incontri, avvenuti di nascosto, sono stati così giustificati da Borriello: “Sapevo di essere indagato e non volevo destare ulteriori sospetti, parlavamo di come migliorare il sistema della raccolta dei rifiuti”. Proprio in uno di questi incontri, secondo l’accusa, sarebbe avvenuto uno scambio di una mazzetta da 20mila euro. “Cosa le ha messo Balsamo nel cruscotto dell'auto?” aveva domandato il pm.“Una proposta per un progetto da inserire nel Puc”. Dalle intercettazioni ambientali emerge un rumore non definito che allude alla conta di banconote. Ed è proprio per questo che ci sarà una perizia tecnica per stabilire se si tratti di banconote o di fogli di carta così come sostiene la difesa. Inoltre è stata svolta un’ulteriore perizia fonica che traduce l’intercettazione dal napoletano all’italiano: “A chist già ce ramm 20mila euro al mese”. Per l’accusa questa è la prova che gli imprenditori erano sotto ricatto. Sono state anche acquisite le fatture emesse da Borriello in qualità di chirurgo “per dimostrare di aver guadagnato lecitamente, e non intascato come tangenti, quei 20mila euro. All'epoca percepivo 2mila euro come sindaco e 8mila euro come medico, quasi 130mila euro l'anno”.

Ennesimo show in aula del boss Zagaria: 'Questo è un processo politico contro di me'

Ennesimo show al processo del boss Michele Zagaria. E come se l'ex capo dei Casalesi che tanto aveva criticato la fiction tv che raccontava della sua storia e della sua cattura fosse entrato nella parte di una ttore e ad ogni udienza regala perle per la stampa. Oggi Michele Zagaria, collegato in video-conferenza con il tribunale di Santa Maria Capua Vetere  al processo che lo vede imputato si e' lamentato. "Questo e' un processo politico, Zara si sta inventando tutto e ora mi sta dando davvero fastidio. Mi sta mettendo sotto pressione, ora basta". Il boss di camorra e' sotto processo insieme con Fortunato Zagaria, ex sindaco di Casapesenna, suo paese d'origine, per il reato di violenza privata con l'aggravante mafiosa commessa ai danni proprio di Giovanni Zara, quando quest'ultimo era sindaco di Casapesenna, tra la fine del 2008 e l'inizio del 2009. Nell'udienza dello scorso 23 gennaio, il boss, parlando del presunto attentato da lui ordinato nel 2009 contro Zara, di cui ha riferito il suo ex braccio destro oggi pentito Michele Barone, si espresse con altre parole minacciose: "Se avessi voluto uccidere Zara lo avrei fatto con o senza Barone, ma a modo mio Allora il pm della dda Maurizio Giordano chiese subito di inviare il verbale d'udienza alla Procura di Napoli perche' temeva che quelle parole celassero un messaggio all'esterno; richiesta reiterata anche oggi per dichiarazioni che sembrano ancora piu' gravi. Il presidente del collegio Maria Francica e' addirittura intervenuta per redarguire Zagaria: "Io non le permetto di dire che questo e' un processo politico - ha detto il magistrato - e' un processo punto e basta". Ne e' nato un piccolo siparietto con il boss, che ha chiesto al giudice: "Cosa mi consigliate di fare?"; che gli ha risposto: "Lei ha due avvocati si faccia consigliare da loro". In un'altra udienza tenuta a Napoli qualche giorno fa, Zagaria aveva revocato per quel processo, i due legali Andrea Imperato e Angelo Raucci, dicendo di essere senza soldi; quest'ultimo oggi era pero' in aula a tutelare gli interessi del boss. Il capoclan ha ribadito la durezza del carcere duro, dicendo di sentirsi vittima di una campagna mediatica. "Qualunque cosa dico - ha affermato - viene strumentalizzata, tanto che nei giorni scorsi sono uscito anche in televisione". Tornando poi al capitolo Zara, il boss dei Casalesi ha rettificato quando detto in una delle prime udienze del processo in cui aveva ricordato di aver incontrato Zara quando questi era piccolo, no "l'ho incontrato quando ero adulto; mi ha chiesto anche due favori". Su queste parole Zara ha preannunciato una nuova querela dopo quella presentata nel 2015.

Lavoratori Amtecnology scrivono al Sindaco e al Prefetto: "Lavoriamo in pessime condizioni''

Castellammare di Stabia. Una lettera indirizzata all' "Amtecnology", al sindaco di Castellammare di Stabia Tony Pannullo e al Prefetto di Napoli per lamentare delle pessime condizioni nelle quali lavorano gli addetti all'igiene urbana. Una lettera che porta la firma delle sigle sindacali Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel. Oltre alle condizioni di lavoro gli operatori ecologici lamentano il mancato riconoscimento in busta paga delle cifre relative al conguaglio fiscale per il 2017 con "con tanto di invito a sbrigarsela da soli con la presentazione del modello 730". Ecco il testo del documento:
" I lavoratori del cantiere per i servizi di igiene ambientale di Castellammare di Stabia lamentano forti criticità in ordine alle condizioni materiali del lavoro ed al mancato riconoscimento di diversi istituti contrattuali. Ci viene segnalata, in particolare, la situazione oltremodo precaria dei container adibiti a spogliatoi, caratterizzati da fortissimi tassi di umidità e gravi infiltrazioni di acqua e collocati in immediata prossimità degli automezzi utilizzati per il prelievo rifiuti, con possibile pregiudizio per la tenuta di adeguate condizioni igienico sanitarie. Gli stessi automezzi appaiono non adeguati alle esigenze di tutela della salute dei lavoratori, costretti a caricarli a mano superando sponde di gran lunghe più alte dei lavoratori stessi che sono esposti ad un evidente rischio per le articolazioni delle spalle e degli arti superiori. Apprendiamo, inoltre, che risultano a tutt’oggi indebitamente non corrisposti i ratei di TFR destinati ai diversi fondi di previdenza complementare, con grave danno economico derivante dalla mancata rivalutazione delle somme non accantonate. Appare ancor più grave il mancato pagamento delle quote previste dal vigente CCNL per il FASDA, il fondo di sanità integrativa. L’azienda, non corrispondendo una somma di poche decine di euro per lavoratore, impedisce l’accesso ad una forma di assicurazione sanitaria che garantisce prestazioni per migliaia di euro all’anno con grave danno economico per i lavoratori. Ancor più significativo di un atteggiamento poco incline al rispetto per i lavoratori e le loro esigenze l’annuncio della ditta che non intende riconoscere in busta paga le somme relativo al conguaglio fiscale per l’annualità 2017, con tanto di invito a sbrigarsela da soli con la presentazione del modello 730. Fermo restando che ci si riserva, sul punto, di chiedere un formale parere all’Agenzia delle Entrate sulla validità della originale procedura indicata dalla ditta, non si può non chiedere all’azienda il corretto pagamento delle somme spettanti ai lavoratori. Nonostante le criticità indicate siano da tali da giustificare un immediato ricorso alla mobilitazione dei lavoratori, si intende cercare ancora una volta soluzioni mediate necessarie ad evitare l’avvio di una fase di aperta conflittualità. Si richiede, quindi, la sollecita convocazione di un incontro da parte dell’Amministrazione Comunale e della ditta Amtecnology. La presente richiesta viene inviata alla Prefettura di Napoli per opportuna conoscenza. Si resta in attesa di un sollecito cenno di riscontro

Picchiarono in carcere Marianna Fabozzi, processo per sei detenute di Pozzuoli

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"La strega del parco Verde" fu linciata in carcere: sono sette le persone rinviate a giudizio, più l'assistente capo della polizia penitenziaria, il quale è accusato di aver coperto l'aggressione. Questo è il verdetto del giudice per l'accaduto del 5 maggio 2016. Proprio l'assistente capo della guardia penintenziaria ha provato a ricostruire i fatti nella precedente udienza e a ricostruire il tutto davanti al gup di Napoli di quel 5 maggio quando Marianna Fabozzi fu trasportata al carcere di Pozzuoli. La donna fu chiusa in una cella off limits, ma qualcosa andò storto. La porta della sua cella fu lasciata aperta e tutte le altre detenute si ritrovarono faccia a faccia con la strega del parco Verde. In quell'occasione doveva esserci proprio quella guardia finita sotto accusa.
Le “giustiziere” di Marianna Fabozzi furono sottoposte al regime di isolamento per 10 giorni, mentre l’assistente capo della polizia penitenziaria prima fu sospesa e successivamente trasferita in una diversa casa circondariale. Segnali inequivocabili di un “corto circuito" adesso finito sotto i riflettori della giustizia ordinaria. Qualche giorno dopo la Fabozzi provò ad impiccarsi in carcere.  Per lo stesso episodio sono sotto processo con rito abbreviato le due capo rivoltose del carcere di Pozzuoli, Marianna Sannino, detenuta dal 27 gennaio 2015 quando fu arrestata in un maxi blitz contro il clan Falanga di Torre del Greco e condannata a 15 anni di carcere lo scorso anno, e Giovanna De Liso di Acerra.
Dopo avere visionato le immagini del sistema di video sorveglianza del carcere di Pozzuoli, il gup Maria Gabriella Pepe del tribunale di Napoli ha ordinato il rinvio a giudizio per tutte le imputate finite sott’accusa.  Alcune detenute dopo l'aggressione scrissero anche una lettera in cui in pratica si accusavano del fatto: "I bambini non si toccano. È inaccettabile pensare possano accadere epi­sodi del genere: doveva avere una lezione". E ora saranno loro a dover comparire davanti ai giudici.

 

Acerra, evade dai domiciliari: fermato 49enne

Nel pomeriggio di ieri, gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato di “Acerra”, hanno arrestato Guadagno Salvatore , di anni 49, gravato da pregiudizi di Polizia, responsabile di evasione dagli arresti domiciliari.Durante un servizio mirato alla prevenzione e repressione dei reati in genere, in via San Giorgio, i poliziotti hanno notato Guadagno Salvatore, che alla loro vista, tentava di eludere il controllo cercando di coprirsi il viso.Gli agenti hanno arrestato l’uomo e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria è stato sottoposto, nuovamente, al regime degli arresti domiciliari in attesa di processo.Guadagno Salvatore era stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari per spaccio di stupefacenti. Inoltre registra precedenti per i reati di contrabbando di T.L.E., rissa e spaccio di stupefacenti.

Avellino, 17enne picchiato, imbavagliato e legato a un albero per un debito di 25 euro

Avellino, 17enne picchiato, imbavagliato e legato a un albero per un debito di 25 euro: denunciati due suoi coetanei, compagni di scuola.La violenza, anche brutale, tra i giovani sembra non conoscere limiti.E quello che è accaduto a uno studente della provincia di Avellino sembra essere solo la triste e spietata conferma. Un giovane di 18 anni che non aveva saldato un debito di 25 euro con due compagni di scuola è stato prima sequestrato, poi legato, quindi derubato e poi lasciato per strada. La vittima é un giovani di 17 anni di Altavilla Irpina in provincia di Avellino che ieri pomeriggio e' arrivato in autobus ad Avellino assieme a un coetaneo di Altavilla. Entrambi erano attesi da un altro compagno di scuola: un 18enne che si trovava alla fermata del bus. D'improvviso è accaduto qualcosa che la giovane vittima non avrebbe mai immaginato: il 18enne e l'altro amico lo hanno spinto in un'auto guidata dalla madre del maggiorenne, il 17enne per condurlo in un garage ad Avellino. I due aggressori quindi armati con mazze di legno hanno cominciato a colpire il giovane di Altavilla Irpina, poi, dopo avergli legato le mani dietro la schiena, gli hanno infilato un manicotto da moto in bocca, bloccandolo con del nastro adesivo, per impedirgli di gridare. Dopo aver fumato uno spinello, i due complici hanno trascinato l'amico nel vicino noccioleto e li' gli hanno rubato l'orologio, per poi legarlo a un albero. "Se non ti uccide il freddo ti uccido io domani", queste le ultime parole rivolte alla vittima da uno dei due prima di andare via. Il ragazzino e' riuscito pero' a liberarsi e si e' imbattuto dopo poco in una pattuglia del nucleo radiomobile dei carabinieri della compagnia di Avellino che hanno avviato le indagini. I due aggressori sono stati individuati e denunciati per estorsione, sequestro di persona e rapina.

Pompei, un Master plan intercomunale e una taglia sull'HUB desaparecido

Pompoei. L’HUB sognato, ma affossato da una politica miope e provinciale sarà sostituito dalla… Stazioncina borbonica di Pompei Scavi?
Si riuscirà a ristrutturare opportunamente - prima dello scoccare del primo ventennio degli anni Duemila – la stazione voluta da Ferdinando II di Borbone e già in funzione dagli anni cinquanta dell’Ottocento, come si vede nello schizzo ottocentesco che ritrae turisti in arrivo?
Diciamo di sì, per non dire dino.
E l’Hub desaparecido che fine fa? Occorre una taglia per averne notizie?
I traffici ferroviari veloci non arriveranno più a Pompei, mentre la linea ferrata Trenitalia continuerà a fare tappa a Napoli o a Salerno. Dimenticavamo Afragola, la nota cattedrale del deserto cinematico, voluta dalla Regione Campania per diktat dell’imperatore Bassolino II, succeduto a se stesso.
Pompei insomma resterà fuori dal giro dei treni veloci, mentre i Bus diretti agli Scavi pompeiani troveranno ricetto nelle megastrutture commerciali previste nell’ex Area industriale dismessa da Italtubi, che accoglierà anche i turisti in visita virtuale agli scavi.
Pare però che la linea ferrata ex Circumvesuviana Napoli-Poggiomarino sarà “potenziata” e messa maggiormente a servizio di siti archeologici vesuviani, nell’ottica della creazione di una rete ferrata archeologica dedicata da Sorrento a Ercolano.
Nel tratto da Villa Regina a Poggiomarino, alla Stazione di Pompei Santuario sarà assicurata un più agevole collegamento pedonale con l’area archeologica, nel tentativo di stimolare una commistione feconda tra i flussi turistici diretti agli Scavi e quelli diretti al Santuario.
Per questo obiettivo la Regione Campania ha scomodato architetti del calibro di Eisenman prima, in epoca Caldoro e, ora in epoca De Luca, di Joseph Acebillo, della nidiata di Bohigas.
Noi pensiamo invece, più modestamente, che tale obbiettivo si possa raggiungere soltanto realizzando nel centro Città un Muse archeologico degno del nome di Pompei. Peraltro, la edilizia dismessa dalle opere pie longhiane del Santuario pompeiano offre più di una scelta.
Ci consentiamo quindi alcune considerazioni. Nella relazione del generale Curatoli alla commissione Cultura della Camera dei Deputati compare anche un Progetto di “Percorso integrato tra Parco archeologico e centro storico di Pompei”. Sarebbe opportuno che la Città nuova lo conoscesse meglio e ne discutesse i contenuti. Ma questa è questione che giriamo alla amministrazione Amitrano, la quale - essendo fresca d’annata, ma non più appena sfornata - dovrebbe cominciare a ergersi come interlocutrice ineludibile per le sorti di Pompei, smettendo i panni della Cenerentola accondiscendente.
Intanto i “rumors” che filtrano dalle segrete stanze ci raccontano che della vecchia linea ferrata ex FFSS - e delle stazioni ubicate lungo l’asse costiero - sopravviverebbe soltanto la storica tratta Napoli-Portici-Pietrarsa.
Si chiuderebbe la ferrovia per aprire la conurbazione al mare e creare così un waterfront che arrivi da Portici fino a Castellammare di Stabia.
Troppi condizionali….La domanda che rivolgiamo al Comprensorio è questa: Saremo capaci di creare un “master plan” multicomunale aperto alle istanze pubbliche e private sulla base delle richieste UNESCO in materia di Accessibilità, Sostenibilità e Innovazione?
Ci penserà mamma Regione, peraltro già alle prese con la fallimentare attività di Arcadis sul Fiume Sarno e la sua seconda foce a Rovigliano, oggi resuscitata?
Un fatto è certo: la rigenerazione ambientale e paesaggistica della fascia costiera e di quella pedevesuvia non possono più attendere.
Ci muoviamo dopo un intero ventennio dedicato prevalentemente all’area flegrea e a Napoli.

Federico Federico

Napoli, incidente con l'auto piena di refurtiva: i ladri scappano

Napoli. Un tamponamento tra un bus e un'auto consente di recuperare un bottino di oggetti d'argento. Misterioso ritrovamento stamani a Napoli dopo un incidente stradale avvenuto in Corso Vittorio Emanuele, all'altezza dell'istituto universitario, Suor Orsola Benincasa. Un autobus di linea dell'Anm e un'auto con targa polacca si sono scontrati. Gli occupanti della vettura sono scappati a gambe levate, lasciando il veicolo al centro strada. Quando sono intervenuti gli agenti della Polizia municipale hanno trovato all'interno dell'auto lasciata incustodita numerosi oggetti d'argento: brocche, ciotole, posate per un valore di circa 3mila euro. Sono in corso indagini per stabilire la provenienza dei preziosi, non è escluso che siano stati rubati nel corso di furti in appartamenti.

Venezia, truffava gli anziani spacciandosi per un funzionario del Tribunale: denunciato un napoletano

Venezia. Tenta truffe agli anziani spacciandosi per un funzionario del Tribunale: un 40enne di origini napoletane è stato denunciato dai carabinieri di San Donà di Piave. L'indagine ha preso il via dalla segnalazione al 112 di alcuni cittadini avvicinati in casa da uno sconosciuto che si qualificava come appartenente al Tribunale di Udine. L'uomo avrebbe raccontato poi di presunti incidenti stradali occorsi ai congiunti degli stessi anziani, chiedendo il pagamento di una penale e spiegando che di li a poco si sarebbe presentato un suo delegato. I carabinieri si sono recati sul posto e in breve hanno fermato il presunto truffatore. Portato in caserma per l'identificazione, gli investigatori hanno scoperto che si trattava di una persona già giudicata in passato e denunciata più volte a Venezia e Treviso per truffa. Addosso aveva un tesserino falsificato del Tribunale di Udine, che i militari hanno sequestrato, denunciandolo anche per ricettazione. Con sè l'uomo aveva inoltre un biglietto aereo di andata e ritorno in giornata per l'aeroporto di Napoli. Per il 40enne è stata avanzata la richiesta del foglio di via, per l'allontanamento dal Veneto.

Pizzo per evitare pignoramento: arrestato ufficiale giudiziario

I carabinieri a Vallo della Lucania, diretti dal capitano Mennato Malgieri, in mattinata hanno arrestato in flagranza di reato C.T., ufficiale giudiziario del Tribunale di Vallo della Lucania. Il funzionario, gia' al centro in passato di indagine per fatti analoghi, e' stato sorpreso dai militari dell'Arma nel momento in cui costringeva un cittadino a consegnargli del denaro per effettuare un atto del proprio ufficio, ovvero un'esecuzione di pignoramento. Ora e' in carcere.

Torre del Greco, 44enne arrestato dalla polizia

Nella giornata di ieri, gli agenti della Polizia di stato del Commissariato di Torre del Greco hanno eseguito un ordine di esecuzione pena emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli nei confronti di Alfonso De Carlo44enne corallino. L’uomo è stato rintracciato dai poliziotti e condotto al carcere di Poggioreale dove deve scontare un cumulo pene residue di 2 anni 7mesi e 23 giorni di arresto

Castellammare, tentarono di rubare la moto a un agente: arrestati

Castellammare. Nella giornata di ieri, gli agenti della Polizia di stato del Commissariato di Castellammare di Stabia hanno dato esecuzione ad un ordinanza di misura cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Torre Annunziata nei confronti di Raffaele Polito 43anni e Luca Maragas 24anni entrambi stabiesi, per il reato di tentato furto aggravato e per il solo Maragas anche ricettazione. Per il Polito già agli arresti domiciliari, è stata disposta la misura coercitiva del divieto di dimora nel territorio della Regione Campania, mentre il Maragas è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari.I fatti risalgono al novembre dello scorso anno, quando i due giovani tentarono di rubare una moto di un’appartenente alle forze dell’ordine.La vittima, riuscì ad impedirne il furto. Da un’accurata indagine la Polizia di Stato è risalita ai due uomini.

Napoli: 2.166 NO alla stangata sul costo dei permessi di sosta per residenti

Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari e del Comitato per il trasporto pubblico, in occasione della comunicazione della data entro la quale gli interessati potranno rinnovare il permesso di sosta per l'anno 218, termine fissato al prossimo 30 marzo, rinnova l'appello a sottoscrivere la petizione online, sul sito https://www.change.org/p/comune-di-napoli-un-netto-e-deciso-no-alla-stangata-sul-costo-dei-permessi-di-sosta-per-i-residenti contro la stangata sul costo dei permessi per la sosta dei residenti a Napoli, in attesa che sulla vicenda si pronunci la magistratura.
" Al momento sono già 2.166 i no agli aumenti disposti in base alla delibera n. 132 del 15 marzo 2017, assunta dalla Giunta Municipale di Napoli - afferma Capodanno -, delibera con la quale si è preso atto del piano strategico di risanamento stabile e rilancio dell'ANM, redatto dall'Amministratore Unico, che, per i permessi di sosta per i residenti nel capoluogo partenopeo, prevede tariffe annuali che, ad eccezione che per i redditi ISEE più bassi, per i quali l'importo resta fissato in 10 euro, variano da un minimo di 25 euro a un massimo di 150 euro all'anno, in base a fasce di reddito via via crescenti ".
" Ritengo - sottolinea Capodanno - che la maggior parte dei firmatari siano da ricercare tra i tanti napoletani che già l'anno scorso rinunciarono a rinnovare il permesso, riducendo così il numero di taglianti che erano stati emessi nel 2016. Resta da capire dove stanno parcheggiando l'autovettura coloro che hanno deciso di effettuare il rinnovo. Va al riguardo considerato il possibile incremento del fenomeno dell'evasione, che potrebbe derivare, presumibilmente, anche all'impossibilità per molti di sostenere costi così elevati. Fenomeno quello dell'evasione per stroncare il quale da tempo si richiede da più parti che vengano messe in campo tutte le iniziative del caso, sia aumentando il numero di persone addette al controllo sia attraverso ulteriori strumenti utili allo scopo ".
" Quanto alla probabilità per chi è in possesso del tagliando di trovare posto per la propria autovettura, tale calcolo ovviamente non va fatto sul totale degli stalli disponibili in città - aggiunge Capodanno - ma tenendo conto del fatto che gli abbonamenti vengono rilasciati per singole zone. Di conseguenza un calcolo attendibile di probabilità per parcheggiare la propria autovettura, per chi è in possesso del tagliando rinnovato, andrebbe fatto comparando gli abbonamenti rilasciati per ogni singola zona con il numero di stalli disegnati in tale area, dal momento che allo stato, benché sia stata richiesta una modifica in tale direzione, non è consentito per i possessori del tagliando di poter parcheggiare in altre zone, anche limitrofe, laddove non trovino posto nella zona a loro assegnata. Non a caso sull'apposita pagina del sito online dell'ANM, l'azienda napoletana per la mobilità, si precisa espressamente che: " Il permesso e il pagamento della tariffa non garantiscono il posto auto nelle strisce blu" ".
" Con l'occasione - puntualizza Capodanno - va ancora una volta rimarcato l'obbligo d'istituire nelle immediate vicinanze delle strisce blu, le cosiddette strisce bianche, vale a dire parcheggi liberi da balzelli, obbligo sancito dal comma 8 dell'art. 7 del Codice della strada, il quale, nel primo capoverso, recita: "Qualora il comune assuma l'esercizio diretto del parcheggio con custodia o lo dia in concessione ovvero disponga l'installazione dei dispositivi di controllo di durata della sosta di cui al comma 1, lettera f), su parte della stessa area o su altra parte nelle immediate vicinanze, deve riservare una adeguata area destinata a parcheggio rispettivamente senza custodia o senza dispositivi di controllo di durata della sosta" "

Progetto stazione elettrica a Fuorigrotta: Legambiente scrive al Comune di Napoli

Legambiente Campania ha inoltrato una richiesta scritta al Sindaco del Comune di Napoli, ai Presidenti delle Commissioni Ambiente, Urbanistica e Lavori Pubblici, nonché al Presidente della decima Municipalità affinché promuovano un confronto con i cittadini e le associazioni sui lavori per la realizzazione da parte di Terna della nuova Stazione Elettrica di Fuorigrotta e dei collegamenti in cavo interrato alle esistenti Cabine Primarie di Astroni, Fuorigrotta e Napoli Centro.
“Da quanto appreso - scrive Legambiente - risulta che si tratta di un’opera strategica, afferente al più complessivo Piano di Sviluppo della Rete Elettrica Nazionale (già sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica, dopo l’approvazione del progetto nel novembre scorso da parte dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico) con finalità migliorative sia della funzionalità e sicurezza del sistema elettrico nell’area della provincia di Napoli, allo stato gravato da vetustà e scarsa affidabilità, che delle prestazioni ambientali grazie all’utilizzo delle più recenti tecnologie volte a garantire la maggiore sostenibilità delle nuove infrastrutture. A questo progetto, tra l’altro, viene associato un piano di demolizione di linee elettriche esistenti”.
Di contro l’opera - prosegue Legambiente - ha destato timori nei cittadini del Rione La Loggetta, che si sono rivolti alla nostra Associazione perché preoccupati, in particolare, per la localizzazione di una nuova Stazione Elettrica nel loro quartiere e per le relative infrastrutture da realizzare.
È per questo che Legambiente Campania ritiene indispensabile che il Comune promuova la più opportuna informazione dei cittadini attraverso un adeguato confronto con Terna per permettere da un lato la realizzazione degli interventi migliorativi ed assicurare, dall’altro, il rispetto di elevati livelli di garanzia a tutela dell’ambiente e della salute, con prioritaria attenzione al monitoraggio dei campi elettrici e magnetici.

Mugnano, sabato e domenica il I Open Città di Mugnano di subbuteo: ospite d'eccezione Giuseppe Bruscolotti

Weekend all’insegna dello sport con il 1° Open Città di Mugnano di subbuteo e calcio da tavolo. La manifestazione sportiva, patrocinata dal Comune, è organizzata dall’associazione Moviarte. L’appuntamento è per sabato e domenica mattina alla palestra della scuola Illuminato – Cirino. Ospite d’eccezione l’ex calciatore Giuseppe Bruscolotti, simbolo del Calcio Napoli che domenica mattina darà il calcio d’inizio al torneo di subbuteo in memoria di Bruno “Petisso” Pesaola. “L’obiettivo è quello di poter creare un polo a Mugnano di questo gioco, che presto potrebbe diventare disciplina olimpica – spiega Francesco Caruso, presidente di Moviarte - L’essere riusciti ad avere Bruscolotti come testimonial è una grande vittoria per la nostra associazione. Da sempre promuoviamo sul territorio attività ludiche e culturali aperte a tutti i cittadini e totalmente gratuite”. Domenica mattina sarà presente anche il sindaco Luigi Sarnataro: “Il calcio da tavolo è uno sport a tutti gli effetti che ha una grande capacità di aggregazione, riuscendo ad unire diverse generazioni. E’ un onore poter aver un campione della levatura di Bruscolotti, grande esempio di impegno, passione e professionalità. Invito pertanto a non perdere questa bella occasione di condivisione per la nostra comunità”.

Elezioni, De Luca jr: 'Invito Di Maio a un confronto pubblico'

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"Invito Di Maio a valutare la mia persona a smetterla di avere atteggiamenti strumentali, e lo invito a un dibattito su tutti i temi, confrontiamoci sulle idee, sui progetti sulle problematiche del Paese". Lo ha detto Piero De Luca, candidato del Pd alle politiche, rispondendo al leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio che lo aveva attaccato dicendo "tutti bravi a far politica se c'e' papa'". "A Di Maio - ha detto De Luca jr - dico, confrontiamoci sulle idee e sui progetti se ne hanno perche' mi sembra che siano alquanto confusi. Facciamo un'operazione di onesta', diciamo chi si presenta con una propria autonomia e chi invece vive di politica da quando ha cominciato a lavorare e ne ha bisogno per vivere e chi lo vive come servizio alla comunita'".

Elezioni, Fico (M5S): 'Pd e FI hanno interessi convergenti'

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"Il Pd e Forza Italia concentrano molto gli attacchi sul Movimento 5 Stelle perche' hanno interessi convergenti e lo abbiamo visto in questi cinque anni in Parlamento". Lo ha affermato Roberto Fico parlamentare pentastellato e presidente della commissione Vigilanza Rai presentando i candidati all'uninominale in Campania. "A Napoli il PD e' stato totalmente autoreferenziale. Non ha pensato piu' al territorio, non ha fatto passi in avanti. Si e' attorcigliato su se' stesso e hanno parlato piu' di potere e poltrone e di commissariamenti che di sviluppo del territorio. Questo lo ha reso non piu' credibile a Napoli, e spero sia cosi' per tutta Italia".
"Sara' una campagna elettorale con tutto il Movimento 5 Stelle e con Beppe Grillo che fara' incursioni quando vuole, come e' nel suo stile". Roberto Fico, che partecipa alla presentazione a Napoli dei candidati alle prossime elezioni, respinge cosi' ricostruzioni di un possibile allontanamento del fondatore dal movimento e quanto alle ipotesi di spaccature interne alla formazione oggi guidata da Luigi Di Maio, il presidente della Commissione di Vigilanza Rai le bolla come "stupidaggini"."Io per esempio mi sento ogni giorno con Luigi e con Beppe - aggiunge Fico candidato al proporzionale in Campania - ci coordiniamo insieme sulle cose da fare. Non c'e' nessun problema su questo punto di vista, anzi dobbiamo lavorare tutti insieme per arrivare ad applicare il programma del Movimento 5 Stelle al Paese".

Elezioni, Covello (Pd): 'Di Maio in difficoltà ad approfondire'

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"I nostri avversari sono le destre populiste che continuano con la demagogia e pensano che gli italiani si lascino prendere in giro. Credo che Di Maio sia in grande difficolta' perche' piu' approfondisce le questioni, piu' dimostra di non avere conoscenza alcuna dei problemi". Lo ha detto Stefania Covello, responsabile per il Mezzogiorno nella segreteria nazionale del Pd e candidata in Campania. "Sono testa di lista con Paolo Siani - ha detto Covello - perche' sono responsabile per il Mezzogiorno e mi presento a Napoli capitale del Sud, che deve essere simbolo di rinascita di un Sud che e' ripartito grazie al Partito Democratico. Per questo e' importante la continuita': abbiamo gia' saputo cogliere la sfida cinque anni fa, quando il Sud era nel buio totale e i governi di Renzi e Gentiloni sono stati in grado di rimettere in carreggiata il Sud, come abbiamo visto anche dalla crescita del Pil che e' salito del +2% nel Mezzogiorno. Abbiamo portato un milione di posti di lavoro grazie al jobs act e alla decontribuzione per gli imprenditori che investono al sud. Abbiamo varato Resto al sud che e' una misura importantissima per i giovani". Covello evita polemiche dirette con Pietro Grasso che oggi pomeriggio sara' a Napoli: "C'e' stata una fuga di alcuni dal Pd, una strategia credo relativa a poltrone, ma non voglio polemiche sterili. Noi guardiamo al nostro progetto per l'Italia, il Pd puo' diventare nuovamente il primo partito con candidature di primo pian come Siani che e' il nostro baluardo contro al camorra. Faro' una campagna con Siani, Giovanni Palladino porta a porta, casa per casa, orecchio per orecchio per far capire che la sfida non e' solo del Pd ma del nostro Paese".

Elezioni, Alfieri(PD): "La battuta su fritture di pescesarà spazzata via dalla mia storia"

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"La battuta delle 'fritture di pesce'? Resta una battuta strumentalizzata da chi non ha altro da dire. Mi ha dato notorietà nazionale, ma vedremo dopo le elezioni di cosa si parlerà. C'è una storia che parla e che dopo il 4 marzo spazzerà via le chiacchiere". Lo ha detto Franco Alfieri, ex sindaco di Agropoli (Salerno), oggi capo della segreteria politica del governatore campano Vincenzo De Luca, candidato del Pd al collegio uninominale di Agropoli (Salerno). Alfieri è noto per l'audio di De Luca diffuso durante la campagna elettorale per il referendum costituzionale, nel quale il governatore lo invitava a "offrire fritture di pesce" agli elettori per convincerli a votare sì e lo definiva "uno che le clientele le sa fare come Dio comanda".Ma nel territorio di Agropoli, sostiene Alfieri, "questa cosa è poco nota, mentre è noto il mio impegno e i risultati ottenuti in 30 anni di amministrazione locale. La politica è una cosa seria, che non si può fare con le battute". Sulla sfidante scelta dal Movimento 5 Stelle, Alessia D'Alessandro, sul cui ruolo nella Consiglio economico della Cdu in Germania sono nate alcune polemiche, Alfieri parla così: "Bastava dire che era una ragazza di 28 anni laureata come ce ne sono tante, senza spacciarla per un Premio Nobel. Ma il leader 5 Stelle inventa titoli, visto che ne è sprovvisto".

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